mercoledì 29 dicembre 2010

Musica e Poesia

"Tra i governati, quanti perfetti e inutili buffoni..."
o meglio
"Los gobernantes, cuántos perfectos e inútiles bufones ..."
stavo ascoltando "Probe Patria" la versione in lingua spagnola di Povera Patria, di Franco Battiato, quando ho scritto, era molto tardi, quasi l'alba, il post Quando il principio non è Principio ma, sempre per lo stesso principio, non ho trovato l'ago, ma misteriose analogie tra i codici della vita e l'amore:

Segmenti di infinito
microscopiche combinazioni di futuro
se il tuo passato ha disegnato ciò che sarai
mai è stato scritto
che la felicità ti è dovuta.
Nessuna combinazione di proteine, di vita
nel tuo codice descrive
la profonda disperazione delle battaglie che perderai
e combatterai,
per sempre,
per scorgere un piccolo dettaglio
del cosmico disegno dell'amore.
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Quando il principio non è Principio

Quando si dice il principio di Serendippo...leggendo, a confronto Vito Mancuso e Richard Dawkins, il futuro dei dogmi cattolici (e della religione?) e il futuro delle teorie darwiniane, mi imbatto come aveva ipotizzato Cristoforo Armeno nella sua fiaba, anziché in un ago nel pagliaio, in David Hume con un salto di più di due secoli e mezzo, e, per la magia delle letture contestuali, rimango sconcertato che un individuo a lui legato (a Hume), anche dalle polemiche, J.J. Rousseau nel suo "Discorso sull'ineguaglianza" parlasse, come anticipatore di un'apocalisse della società civile, di quei "dogmi" che, difficilmente oggi, scindiamo dal nostro modo di concepire una società moderna: bisogni superflui e competizione, falsità e oppressione.
E mentre Papa Clemente XIII sopprimeva La Compagnia di Gesù, veniva alla luce il "Contratto sociale": uno stato civile giusto e una chiesa che condannava l'illuminismo. Mi chiedo se oggi abbiamo risolto queste contraddizioni.
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venerdì 24 dicembre 2010

Quale migliore occasione del Natale per parlare…

L’amore

"Quando l’amore vi chiama,
seguitelo, anche se le sue vie
sono dure e scoscese.
E quando le sue ali vi abbracciano,
arrendetevi a lui.
Quando vi parla, credete in lui,
anche se la sua voce
può cancellare i vostri sogni,
come il vento scompiglia il giardino.
Come covoni di grano, vi raccoglie in sé.
Vi batte fino a farvi spogli.
Vi setaccia per liberarvi dalla pula.
Vi macina per farvi farina bianca.
Vi impasta finché non siete docili alle mani;
e vi consegna al fuoco sacro,
perché siete pane consacrato
alla mensa del Signore.
L’amore non da’ altro che se stesso e
non prende niente se non da sé.
L’amore non possiede
ne’ vuol essere posseduto,
perché l’amore basta all’amore".

Kahlil Gibran, da “Il Profeta”, una vecchia edizione.
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lunedì 20 dicembre 2010

Ho corso a perdifiato

Ho corso a perdifiato,
non volevo guardare dietro di me
il demone della follia inseguirmi.
Fermati
non di sola perdizione sono piene le sue mani
ma anche di irraggiungibili attimi d’immortalità.
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La Libertà

"Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l'uomo più evoluto che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza,
con addosso l'entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà."

Strofa tratta dalla canzone "La libertà" Giorgio Gaber- 1972
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mercoledì 24 novembre 2010

Codici


Ascoltando le parole di Benedetto XVI, mi è venuto in mente un viaggio a Lisbona dove, dopo avere mancato per più di una volta l'appuntamento, ho potuto finalmente ammirare i Codici di Leonardo (Hammer-Leicester Gates!): una meraviglia!
Potete leggere da autori qualificati di questa wunderkammer, quali meravigliose visioni contengano quei 36 fogli.
Ripensi all'arte di Leonardo e rifletti che, come ai suoi tempi, anche oggi, si "tambura" il diverso ( che esercita, come sembrerebbe precisare l'autorevole fonte), ci si sostituisce ai codici scritti dalla natura, e si interpretano, con occhi appannati, assurde deviazioni molecolari che fanno infine sentenziare: malattia!
E io mi chiedo: Perché?

Dicendo i miei perché, tradirei ciò che è scritto nel mio codice, preferisco poetizzare:

Oltre la mente
puoi trovare un mondo nuovo
un sistema ordinato
dove l'energia è l'essere
dove l'energia è il sapere
dove l'energia è amore,
un mondo nuovo dove
i codici senza genere
descrivono la bellezza dell'universo.

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martedì 23 novembre 2010

Il tuo lungo viaggio

Anima, per me, è ricerca continua di motivazioni, definizioni, sortilegi, oscurità e luce, bellezza, perdizione, nascita e destino, nichilismo e morte. Anima è viaggio, è ritorno, ritorno in un posto dove non sei mai stato.

Puoi finalmente dimenticare
il tuo lungo viaggio
l’angoscia che ha contato tutti i tuoi passi
l’acqua che hai implorato
il sangue che non hai asciugato
le lacrime che ti hanno preceduto.
Bussa ora alla porta
e varca la soglia
della casa delle anime
.
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lunedì 22 novembre 2010

Sulla bellezza (lettera a Marco)

Caro Marco, sabato scorso riflettevo sulla bellezza, sui suoi canoni ( cos'è bello?), su come la bellezza di fatto si interpreta più che vederla. Succede qualcosa quando l'immagine che abbiamo davanti i nostri occhi percorre la sua strada fino al cervello, succede qualcosa che non è solamente spiegabile con l'elettromagnetismo, e non è solamente quello che dicono gli antropologi, che è una provata verità, che ciò che vediamo è filtrato dalla nostra appartenenza, dalla nostra cultura. Succede qualcos'altro se qualcosa di bello ciascuno di noi lo percepisce in modo diverso, fino ad arrivare a visioni diametralmente opposte: per il soggetto "x" è bello, per il soggetto "y" non lo è affatto!
Io credo che, la differenza stia nel fatto che alcuni percepiscano quello che di fatto quel fascio di fotoni sono, e cioè, pura energia; al contrario di altri che li percepiscono solamente come una semplice, e magari bella, immagine!
Energia e bellezza, questo è ciò che penso, un binomio inscindibile, due forze che muovono il mondo, unitamente alla passione, due facce dell'energia per antonomasia che è l'amore.

Con affetto ALX
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Trilogia sui capelli corti

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Chiamami col mio nome
ambiguità è quella che sono.


Fuggita dalle ire di dei gelosi
di equilibrio e di sintesi
ora vivi.


L'amore non è due metà
ma un'unica indistinguibile
fusione di estremi.

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giovedì 18 novembre 2010

Il pettine e l’uomo

Oggi, come tutti i giorni ho rivisto il mio più vecchio amico, Vittorio.
Eravamo con un altro amico con il quale avevamo condiviso i bei tempi delle superiori, quando, attratto dal suo istinto di cercatore d’antichità, lui posa improvvisamente la sua mano sulla giacca di Vittorio e, con un gesto da consumato teatrante, estrae dal taschino un pettine.
Un pettine di quelli che si usavano non ricordo più quanti anni fa. Pettine e custodia in similpelle colore cuoio, una rarità, un oggetto estinto, vera archeologia tricologica.
Vittorio, alla vista di quel caro vecchio oggetto nelle mani che, per la prima volta, non erano le sue, reagisce come il suo istinto gli suggerisce:
”Lo vuoi, te lo regalo”.
Non è facile separarsi da una cosa che ti è sempre appartenuta, ma non per lui: più che il possesso può la generosità.
Io che generoso lo sono giusto il necessario, voglio regalare a Vittorio queste mie parole, dedicate a lui e al suo pettine:

Lo guardi in quel gesto
oramai scordato dal mondo
da destra a sinistra il suo polso architetta
rettilinee ottusità puntare alla fine
strane ondulazioni che sanno di alti fondali
improvvise fermate
assurde accelerazioni
per poi distrarsi dalla sua immagine
e ammirare soddisfatto
la presenza del suo passato.

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venerdì 12 novembre 2010

La meraviglia dei numeri e una voce dal deserto

Molte volte cerchi motivi per meravigliarti, per chi ancora ci riesce, perché meravigliarsi è il principio del vivere in armonia, e, nella tua ricerca, spesso trascuri i luoghi che ti sono familiari, commettendo l’errore di chi crede che i fiori più belli si possano trovare solamente nei rigogliosi giardini curati dall’uomo: errore.
Nei luoghi più oscuri dell’universo può avvenire il miracolo della vita.
Così è stato quando dal profondo deserto della rabbia, una voce:” Il vigile è il vigile della transenna o è il vigile della viabilità”.
In questa frase c’è una profonda riflessione filosofica dell’Essere e della sua rappresentazione. Se guardi solamente i numeri (sono in servizio 50 vigili urbani) rappresenti una realtà (che non è la realtà), se, invece, come quella voce, vede l’espressione”in servizio” come una funzione da svolgere, un compito, un dovere, la motivazione per cui sei vigile urbano, quel numero (50) diventa non più, come nella sua rappresentazione numerica “50”, bensì “50” fratto un incognita (x), dove x rappresenta il coefficiente detto CDD (non è un partito politico!), che è l’acronimo di Coefficiente di Distrazione dal Dovere, quindi,
•Considerando la collocazione geografica del luogo dove i “50” prestano servizio;
•Considerando il risiedere simbiotico dei “50” con il luogo di lavoro;
•Considerando il coefficiente di crescita del sentire civile del luogo di lavoro dei “50”

Si determina il valore di “x” uguale a 85%,
l’equazione dell’Essere vigili è quindi la seguente:
50:100%=x:85%
Risultato: sono vigili 7,5 individui (Viglili-Individui).
Non serve aggiungere altro.
Chi di numeri ferisce di numeri perisce! E grazie alla voce che mi ha dato la possibilità di filosofeggiare.

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domenica 7 novembre 2010

31 dicembre

Avevo appena finito di leggere la prima parte del libro “31 dicembre” e, tra tante sorprese piacevoli incontrate e altre che avrei scoperto in seguito, prima della 2^ parte, una pagina bianca.
Un momento per pensare al passato e prepararti per il futuro?
Io, in quella pausa narrativa, annullando ricordi e prospettive, ho preso la mia penna rossa e ho dedicato, in quello spazio sospeso tra racconto e attesa, libere parole al libro di Marina Guarneri:

Se sei deserto
vedrai solo granelli di sabbia.
Se sei sorgente
vorrai dissetare l’umanità.
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Comunione

I colori del tramonto,
che i miei occhi rifiutano
tu li vedi.
Il profumo del gelsomino, lo senti
ma è osceno per il mio naso.
Le dolci curve dell’amore, le tocchi
le mie mani immobili a proseguire.
Non voltarti, improvvisamente
sei solo.
Tutto quello che vivi, io vivo
Sono già dentro di te.

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Poesia esponenziale

"Nel suo Centomila miliardi di poemi (1961) lo scrittore francese Raymond Queneau introduce dieci sonetti di quattordici versi ciascuno, in modo che il lettore possa a suo piacimento sostituire ogni verso con uno dei nove che gli corrispondono.
Il lettore può anche comporre da solo 10alla14^, ovvero centomila miliardi di poemi diversi che rappresentano le immutabili leggi del sonetto."

(L’Impero dei numeri , Denis Guedj- cap.:Le numerazioni parlate, pag. 31 Universale Electa/Gallimard)

Sequeze e frequenze (anche il titolo è di FB)

Sto leggendo da qualche tempo libri che parlano di religioni, misticismo e tante altre cose, numeri, geometria sacra, la lista è lunga; come sempre, in punta di piedi, improvvisamente eccola la mia amica Antonella Camerlingo, non era da sola, aveva con se una poesia della nostra Emily:

Come Potenti Luci di Ribalta - ardeva il Rosso
Alla Base degli Alberi -
La lontana Recita del Giorno
Interpretava - per Essi -
Era l'Universo - che applaudiva -
Finché a Capo Supremo - della Folla -
Resa capace dal suo Abito Regale -
Io riconobbi Dio -

Mentre sto scrivendo questo post, le note di “Mesopotamia” del maestro Battiato, si diffondono nel luogo dove sono, "…cosa resterà di me del transito terrestre…".

Voi credete alle coincidenze?
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sabato 23 ottobre 2010

Quello che può

"..è tale l’ostinazione di questi infedeli che nell’inferno rimangono vittime delle illusioni che li sedussero sulla terra. La morte non li ha disingannati, giacché è ben chiaro che non basta morire per veder Dio. Quelli che ignoravano la verità tra gli uomini l’ignoreranno sempre. I demoni che s’accaniscono intorno a quelle anime, chi sono se non le forme della divina giustizia? E’ perciò che non la vedono né la sentono. Estranee ad ogni verità, esse non conoscono affatto la loro condanna e lo stesso Dio non può costringerle a soffrire."

Anatole France, "Taide", pag. 63- Editrice Bietti Milano, 1927
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Per il bene comune...

Oggi, da più parti senti, sempre più spesso, ripetere: per il bene della nazione, per il bene degli italiani e così via dicendo. Mi sono ricordato di avere letto un passo di un libro di uno scrittore, e non solo scrittore, eversivo (i miei preferiti), vestito in maniera strana, un lungo abito nero, con un inserto bianco sul collo, un anticipatore di un noto stilista? Vi riporto un brano di uno dei suoi più famosi scritti:
“Tutto il problema consiste nel domandarsi come in materia politica bisogna concepire il bene comune. Le monarchie assolute dell’ancien régime, certo, ricercavano questo bene comune e fecero del loro meglio per raggiungerlo; ma questo bene esse lo videro attraverso le lenti degli interessi della propria casa reale; i diritti, la dignità e la gloria del monarca erano la loro grande preoccupazione e il bene comune si misurava volentieri dal raggiungimento di questo fine particolare, il giudizio dell’utilità particolare doveva coincidere con quello dell’utilità generale. In caso di conflitto tra i due novantanove volte su cento prevalsero gli interessi della casa regnante su quelli della nazione ….. Questa concezione utilitaria si trasforma a poco a poco in concezione morale quando si passa dall’utilità di un solo individuo … a quella di un gran numero di individui … Insomma più il vantaggio ricercato è d’interesse generale, più la politica tende ad assumere i caratteri della moralità, e meglio essa raggiunge il suo vero fine.”

Luigi Strurzo, Morale e Politica, pag. 83-Andrea Vigliongo e c.- Editori Soc. r.l., collana Cultura Sociale, 1946 Lire 200
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venerdì 22 ottobre 2010

Respirando profondamente, il tempo è come se non ci fosse

Un pensatore libero, da qualunque parte stia, è un pensatore Libero:

"La modalità adeguata di pensare il rapporto tra l'eternità e il tempo non consiste nel raffigurarsi l'eternità da una parte e il tempo dall'altra ponendo le due dimensioni in contrapposizione, come fa il Catechismo della Chiesa quando scrive che "la vita eterna inizierà dopo la morte".... Dato che l'eternità per definizione non inizia né finisce, pensare così significa solo ottenere ciò che Hegel chiamava "cattivo infinito", una raffigurazione dell'eternità come un tempo sterminato davanti a noi che non può che infondere timore e, ancor peggio, un sottile senso di noia."

Vito Mancuso "L'anima e il suo destino"- Immortalità dell'anima- Tempo ed eternità,pag. 145 Raffaello Cortina editore- collana Scienza e Idee, 2010
(anche il titolo del post è tratto dal medesimo libro)
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martedì 19 ottobre 2010

Madrid

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Non appesantire il tuo bagaglio
non c'è niente di cui hai bisogno
le calze pesanti quando avrai i piedi gelati
la camicia di cotone perché sarai allegra
le ricette quando avrai fame
quella che sei se sarai assetata
hai le parole per vivere
hai tutto ciò che ti serve
il tuo cuore è la tua valigia.

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lunedì 18 ottobre 2010

Col tempo sai

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Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
non ricordi più il viso
non ricordi la voce
quando il cuore ormai tace
a che serve cercare ti lasci andare
e forse é meglio così
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
l'altro che adoravi che cercavi nel buio
l'altro che indovinavi in un batter di ciglia
tra le frasi e le righe e il fondotinta
di promesse agghindate per uscire a ballare
col tempo sai tutto scompare.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
ogni cosa appassisce io mi scopro a frugare
in vetrine di morte quando il sabato sera
la tenerezza rimane senza compagnia.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
l'altro a cui tu credevi anche a un colpo di tosse
l'altro che ricoprivi di gioielli e di vento
ed avresti impegnato anche l'anima al monte
per cui ti trascinavi alla pari di un cane
Col tempo sai tutto va bene.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
non ricordi più il fuoco
non ricordi le voci della gente da poco
e il loro sussurrare
non ritardare copriti col freddo che fa.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
e ti senti il biancore di un cavallo sfiancato
in un letto straniero ti senti gelato
solitario ma in fondo in pace col mondo
e ti senti tradito dagli anni perduti
Allora tu col tempo sai
non ami più.
(Col tempo sai cantata da Mel Ferrè di Ferrè-Defaye-Simontacchi-Medail, 1962)


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domenica 10 ottobre 2010

Mi interrogo sul tempo

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Se esiste un Principio Ordinatore che ha generato l’ordine universale, che non può prescindere dalle intime relazioni alla base della sua evoluzione, esso o egli, basa tutte le sue incomprensibili scelte ( per noi) sulle sequenze temporali che ogni variazioni di energia è previsto rispetti. Anche l’amore non sfugge a questa regola:



“Peccato

che il tempo vada solo avanti.

Potendo

ti amerei come avresti meritato.



Ora che sono pronto.

Tu

Ahimè

Non sei qui.”

“D’amore & d’altro”, Luciano Zaami- oxp editore





“Non avessi sperato in te

e nel fatto che non sei un poeta

di solo amore

tu continui a dirmi

che verrai domani

e non capisci che per me

il domani è già passato.”

“folle, folle, folle di amore per te”, Alda Merini Salani Editore


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lunedì 27 settembre 2010

“La natura, per necessità della legge di distruzione e riproduzione, e per conservare lo stato attuale dell’universo, è essenzialmente regolarmente e perpetuamente persecutrice e nemica mortale di tutti gli individui d’ogni genere e specie, ch’ella dà in luce; e comincia a perseguitarli dal punto medesimo in cui gli ha prodotti.” Giacomo Leopardi, Zibaldone, citato Vito Mancuso in “L’anima e il suo destino”- capitolo 1/6: Teologia di fronte alla coscienza laica- Quale natura, pag. 10.


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mercoledì 22 settembre 2010

Il nulla è l'inizio- due

Possiedo tutto
e aspiro al nulla
perché possa conoscere il tutto
e quello che credo di possedere


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Il nulla è l'inizio

Niente ha inizio
la conoscenza
l'amore
la morte
la vita
se non con la consapevolezza del nulla

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lunedì 13 settembre 2010

Credenze popolari

Se una moltitudine di uomini crede all'uomo della pioggia, non significa che lì stia la ragione, diceva Brecht: "Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati".
Io per la verità credo alla magia del NR2B, mi piace sedermi dove ci sono molti posti vuoti.

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venerdì 3 settembre 2010

Haiku

Cerco ancora,ostinatamente di scrivere il mio primo Haiku, con le sue 17 sillabe e quella metrica che, solamente in lingua giapponese, assume una forza lirica unica. L'idea, aldilà del risultato, è questa, penso di avere rispettato lo spirito dell'haiku se non la sua costruzione:


Finisce tutto
nel rumore del tuono,
l'estate lascia il posto
all'autunno dei baci perduti


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mercoledì 1 settembre 2010

Trilogia del giorno in cui sei nato

Oggi è il giorno del compleanno di Vittorio, il mio più vecchio amico.
In clima di decrescita felice, anziché, il solito regalo gli dedico una trilogia, costa meno e non inquina e, come direbbe l'angelo con il violino, non ha effetti collaterali. Auguri Vittorio

Uno

Mani delicate toccano la culla
ad imprimere leggeri movimenti
come di armonie celesti
unite in  arcane sincronie
e il lungo tempo degli inizi
ti dedichi un breve spazio
a comporre il tuo Essere,
che d'amore tu viva
e l'eterno movimento del cielo
ti riconosca
e ti consideri cielo
 
      Due

Uomo adulto
distogli lo sguardo dal tempo trascorso
 senti dentro di te tutta la forza di ciò che hai vissuto
ne rivivi tutte le emozioni
ne rivedi tutti i volti
rimpiangi quelli lasciati lungo il cammino
felice guardi la lunga strada ancora da percorrere
e il peso di tutto quello che porti
pesa un miliardesimo meno della felicità che ti procura
seguire la tua strada.

                    Tre

Vive ancora
l'attimo
della prima luce
l'estate soffia  sui colori
di minuscoli fiori
che l'inverno lontano
ha scordato tra i semi
del tuo sorriso di eterno bambino

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giovedì 26 agosto 2010

Trilogia della luna piena

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Tieni ferma la mia testa
non lasciare che vertigini interminabili
compiano il miracolo di
milioni di immagini che partoriscono
il volto pallido della madre dell'amore,
non lasciare compiere di declinazioni celesti
magici allineamenti,
lascia che la mia mano vigliacca recida
il cordone
che si annulli tutta l'energia dei mondi
perché possa essere
solamente un punto luminoso
e finalmente
solitario assaporare il piacere della morte.


Chi ero
se ora sono deserto
Chi ero
se le sorgenti del mio passato
muoiono in sabbiose illusioni
Chi ero
se la madre di tutte le madri
mi appare genitore di angosce
Chi ero
se ti tocco e non mi basta
Chi ero
se l'energia che sento
nasce prima che nascessi.
Solamente il desiderio di vivere
ora che sono
sento lontano come
quando ero.


Madre perdona un cuore che ama
componi la tua magia di vita
senza ascoltare
le voci di anime perdute
che l'universo disperde
nell'infinito cielo dei morti



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lunedì 23 agosto 2010

Un lampo nei tuoi occhi

Energia che l'universo nasconde
vedo nascere improvvisa nei tuoi occhi
un attimo infinito
tutte le sequenze scritte scorrere vorticosamente
per rinascere in nuove combinazioni
meravigliosi giardini e deserti assolati
la neve
il mare
tutto lì
a riassumere in un punto di luce
secondi di preziosa magia.



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Al mio amico Zap

Pensi sempre che, in fondo, gli esseri umani si assomiglino tutti,
se trascuri le esteriorità, i dettagli cultural- religiosi,
in fondo siamo, solamente, una sequenza genetica uniforme.
Questo credevo fino a quando non ho conosciuto il mio amico Zap,
perché in lui convivono opposti asimettrici
piani inclinati e rette parallele
un punto e infiniti punti
spazi immensi
oscure solitudini
un broncio da bambino
una risata che ti fa ridere
un'intelligenza non misurabile
una caparbietà quasi cieca
una naturale inclinazione al bene
e l'assoluta negazione ad accettare il male.
Gli debbo molto di più che queste semplici parole,
ma è ciò che mi ha suggerito il cuore, ed è il solo modo che conosco per dirgli grazie,
grazie perchè ha trasformato degli aggregati di sedimenti rocciosi
in una serata meravigliosa.

Grazie Zap


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martedì 10 agosto 2010

La musica non ha effetti collaterali

Ho avuto il privilegio di sentire nuovamente Engjellushe,apprezzatissima violinista, insieme al Quartetto Freude, ed io, ottuso fruitore di musica che il mio cuore apprezza incurante delle mie naturali inclinazioni, ho provato il punto più alto della mia felicità quando, mi pare come due anni fa, ha pronunciato quelle magiche parole:"la musica non ha effetti collaterali".
Per questo voglio ripagare la sua grazia con le mie sgraziate parole (quasi in riduzione poetica), sicuro che vorrà considerarle come un fiore a fine concerto.


Mi affligge antico dolore
spine d'acciaio penetrano il mio essere
invoco sangue
si perda
tutto
nel mare della mia vita
che di paura non debba più nutrirmi
ma sorgente matrigna e oscura trattiene il fiume
che muoia il cuore malato
ogni giorno per un tempo infinito.
Minuscoli caratteri di lingua che scienziato genera
profetici di perdizioni e tetri presagi
leggo
perché possa risorgere
e della medicina consigliata mi curi
percorri la strada fino alla fine
gridano le sirene della guarigione
della morte.
Silenzio
padre di note invocate
spazi vuoti
colmi delle voci di tutte le anime
diffonde dall'armonica culla dolce e profondo suono
eteree armonie di angeli con il violino
annullano la mia angoscia
a sussurrarmi che di musica mi curi
che di effetti conosce
solamente la felicità.


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giovedì 5 agosto 2010

Trilogia dell'amore atteso

L'amore ti fa soffrire ma ti da la forza d'amare

Uno

Sanguinano d’ eterna disperazione le ferite d’amore
a colmare di rossa pienezza vuoti di vita
e di felicità
il tuo corpo grida a destare fragilità sopita
che di acuto dolore nutre la tua voglia d'amare

Due

Il vuoto della mia anima
divora il mio corpo
grida
senza una voce da ascoltare
ciò che solo io sento

Tre

Perchè non vedi
ciò che io vedo
perchè non senti
ciò che io sento
perchè non tremi al caldo sole d'estate
come io tremo
perchè vivi
mentre io muoio
tocca la mia anima
con la tue fragili dita
vedrai, sentirai, tremerai insieme a me al caldo sole d'estate
amerai
ti amerò
a nutrirci per sempre affamati della nostra energia primordiale


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mercoledì 4 agosto 2010

Il tuo prezioso scrigno

Non riesco minimamente ad immaginare
le gioie del tuo prezioso scrigno
dei profumi a respirare aria ingorda
quando le mani delicate
alzano il cedro che li cela
agli occhi rapaci
di chi il possesso anela.
Tutta te stessa
tutto il tuo mondo
dal cielo dei tuoi occhi bellissimi
orchestra
perfette congiunzioni
che le stelle impallidiscano
al cospetto delle tue stelle.

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L'amore non è divisibile

La momentanea, e breve, lontananza da Lei, mi ha suggerito quasi per una strana e misteriosa compensazione, una congettura trasposta in poesia.

L'assunto e la congettura

Se la teoria di Niels Bohr si potesse applicare alla legenda della separazione dell'androgino, potremmo formulare la congettura che le due parti di esso, pur separati da distanze enormi, lui vive a Palermo lei vive a Sidney, interagiranno, inconsapevoli l'uno dell'altra, provando le stesse sensazioni facendo le stesse cose, il contesto non ne potrebbe modificare il comportamento, perchè, come le particelle correlate di Bohr, disporrebbero delle stesse informazioni istantaneamente.

e la sua estensione

Di distanza nutro assenze inesistenti
sfioro l'aria
ti tocco
bacio le tue labbra lontane
così vicine
vivo di dolci parole d'amore

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mercoledì 7 luglio 2010

Di quello che sento

Mi trascina il vento d'estate
in profonda meditazione
e un senso assoluto di vuoto
e di caldo
ma è energia vitale
che muove le foglie
e rinsalda il mio legame con la vita

**********

Foglie mosse cadute
il vento padre
non fa ondeggiare
una vita fragile



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Lucciole

Avevo già le mani in tasca
pronto a disimpegnarmi
ma loro mi hanno ricambiato
abbagliandomi di luce

Prova a guardare la notte, verso la siepe e sii pronto a meravigliarti

A Kate e Silvye


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lunedì 5 luglio 2010

Colori perduti

L'orizzonte che alla vista nasconde
la scelta
di colori bellissimi ti abbaglia
perché tu creda che il nero
sia di tutti i colori l'eletto
a nutrirti di confusione
e di inutile ricerca di assenze
perduto
colmare la mente
di attimi fugaci di felicità inarrivabile.


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Magicamente, la vita (Una fiaba per mia figlia) III e ultima parte

Quando pensava a quei magici momenti di tanti anni fa, ricordava con nostalgia tutte le strade che avrebbe potuto percorrere,
tutte le cose che il suo cuore a bassa voce le sussurrava,
ma china su suoi appunti, per un attimo distolse la sua attenzione dalla oramai definita formula chimica della felicità,
tutta la sua vita,
tutto ciò che poteva essere,
era lì,
in quella formula che, tutti attendevano,
anche coloro che erano felici,
non perché non credessero a quello che vivevano, ma per una conferma
che la loro fosse autentica felicità.

Distolse lo sguardo dal suo portatile viola, e guardò verso il mare,
i suoi due bambini giocavano a rincorrersi con la massima gioia di Ozio il loro Terranova che, a dispetto delle statistiche, compiva in quei giorni quindici anni.

Anche il suo amore era con loro, a comporre eteree armonie che, non sempre, gli altri comprendevano appieno, ma che, gratificavano la sua personale inclinazione alla poesia, che non coltivava più da quando, bambina, componeva versi immortalati dall’ingenuità che li ispirava.

Puoi spendere la tua vita perché gli altri siano felici, cosa c’è di più magico di tutto questo.


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Quello che avrei voluto dirti

Avrei voluto dirti che ti guardo quando tu non mi vedi, per capire i tuoi cambiamenti
Avrei voluto dirti che ti vedo sempre cambiare, e restare, sempre, la meraviglia della mia vita
Avrei voluto dirti che tutto di te compone l'unicità del tuo essere
Avrei voluto dirti che sei disordinata
Avrei voluto dirti che hai messo ordine alla mia vita
Avrei voluto dirti che percorri linee troppo strette con il tuo monopattino
Avrei voluto dirti che le mie paure si dissolvono nella felicità dei tuoi occhi
Avrei voluto dirti che le tue mani sul pianoforte sono piccole
Avrei voluto dirti che sento forti le tue ancora acerbe passioni
Avrei voluto dirti che quando dormo sento il tuo respiro
Avrei voluto dirti che ti voglio bene
ma non so come dirtelo
se non con la banalità delle mie parole.

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Di quello che sento

Se mi attraversi
come se l'amore non fosse materia
e non cogli tutta l'energia che sovrasta le apparenze,
se non avverti il bisogno d'aria,
la necessità di un anelito vitale che gli incerti battiti di un cuore sospeso, reclamano
se di apparenza nutri caparbiamente il mio essere,
non di opposti mi dannerò
ma di assoluta certezza
commensale solitario
a nutrire con gesti malinconici,
di cibo amaro
l'eterna perdizione.


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Dal trattato dell'Amore incondizionato

Ho sentito la tua voce
ho sentito la voce dei granelli di sabbia perduti nel deserto africano
ho sentito la voce della fresia parlottare timida d'amore
ho sentito la voce azzurra del timo di pigmenti forti conversare
ho sentito la voce di una giornata di sole
ho sentito la voce del vento gridare supremazia
ho sentito la voce del mare, saudente, invocare maternità
ho sentito la voce di un solo fiocco di neve, ripetere una nenia di corale armonia
ho sentito la voce della noia, morire inesorabilmente
ho sentito la voce di mia figlia.

Ho sentito tutte le voci del mio mondo, ho sentito la tua voce.


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venerdì 25 giugno 2010

Magicamente la vita (Una fiaba per mia figlia) II parte

Quando una voce che proveniva chissà da quale luogo:
”Potrai diventare chi vorrai, se così è scritto”,
Agnese rimase con la mano sulla maniglia della finestra che, quasi animata, rifiutava di chiudersi,
“Chi è?" "Chi sei?”
Gridò, quasi, la sua domanda, senza la minima paura, all’aria densa che ascoltava e, senza aspettare risposta, tentò di chiudere nuovamente la finestra prima che la pioggia trovasse la strada della sua stanza.
“Non cercare risposte fuori da te stessa, quello che cerchi lo troverai dentro il tuo cuore”.
Non si accontentava facilmente di risposte evasive, preferiva conoscere, conoscere i dettagli, preferiva le puntualizzazioni, le fonti, quando era il caso, figuriamoci quella risposta da giornalino di Fate, scritta nel capitolo: "Futuro, che fare?”.
Fate o non Fate, tentò con rinnovata energia di chiudere la finestra che, questa volta, con docilità tornò al suo posto, ponendo fine a quell’assurda situazione.
Non rimase, però, indifferente a quanto era successo, si fermò, per un attimo, con quella sua aria riflessiva, gli occhiali leggermente scivolati sul naso, la mano destra su un fianco. La fase d'immobilità fu brevissima, anche se piena d’implicazioni conosciute da lei sola; comincio a recitare, con parole appena sussurrate, il suo abituale mantra, tanto caro alle bambole che, riunite in disordinato consesso, la ascoltavano mute e consapevoli dell'importanza di quanto lei comunicava, e, per finire, come aveva sempre fatto, anche prima di nascere,nel grembo materno, si cimentò in quella strana danza che eseguiva quando era eccitata per una novità, per qualcosa che avrebbe fatto o, solamente, perché era felice.

continua....


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La magia del semplice

Chiedere alla gente di votare: è naturale che la maggioranza abbia sempre ragione. La verità dev'essere provata dalla maggioranza: è il metodo che gli esperti adottano per guidare il mondo intero- la verità dev'essere dimostrata dalla maggioranza.
In realtà, è vero l'esatto opposto: la maggioranza crede sempre alle menzogne, perchè la maggioranza è costituita da sciocchi.

Osho,"La magia del semplice"- pag. 140- edizioni tascabili Bompiani



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mercoledì 16 giugno 2010

Magicamente, la vita (Una fiaba per mia figlia)

Quando il lampo illuminò il campo di erba secca, tutto intorno divenne improvvisamente un'unica scena di bellezza quasi magica.
Gli alberi che guardavano la terra si rialzarono per toccare il cielo, le case grigie, si colorarono di tutti i colori, e l'erba secca assunse le sembianze della più bella tavolozza colorata dai fiori di tutto il mondo.
Tutto si muoveva al ritmo delle onde del mare avanti, indietro,
ora a sinistra, e poi a destra,
onde e rotazione.
Come se solamente in quel momento avessero appreso i più nascosti segreti della natura, le cose presero a muoversi armonicamente, ognuna in ogni direzione possibile, alcune scoprendo quelle mai percorse.
In quel momento Agnese aprì la finestra, anziché spaventarsi per il rumore e per la luce accecante delle saette che popolavano il cielo nero, mise la testa fuori, controllata dai gerani sul davanzale, e quasi a volere cogliere l'essenza di quella potenza incalcolabile, guardò verso la luce e, non si meraviglio quando, con occhi curiosi, vide la metamorfosi del luogo che conosceva come l'unico possibile, come il solo che avrebbe conosciuto.

Rimase sotto la pioggia battente ad ammirare quell'incredibile miracolo, "Tutto può cambiare!", pensava, “Anch’io cambierò, un giorno, chi diventerò?”
Con questo pensiero in testa, si ritrasse per accostare la finestra, quando …

(continua)

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lunedì 14 giugno 2010

Vito Mancuso, per fortuna c'è

"Materia e spirito non sono altro che configurazioni diverse dell'unico essere, l'energia, per cui tra loro vi è una perfetta continuità ontologica."

(Vito Mancuso, L'anima e il suo destino, pagina 87- cap."Origine dell'anima"-Raffaello Cortina, 2010)

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giovedì 3 giugno 2010

Tra i miei amici su FB, Antonella Camerlingo è la sacerdotessa che officia l'eternità di Emily Dickinson, debbo ringraziare Pasquale che ci ha messo in contatto.

Portatemi il tramonto in una coppa -
Calcolate le caraffe del mattino
E ditemi quant'è la Rugiada -
Ditemi fin dove si spinge il mattino -
Ditemi a che ora va a dormire il tessitore
Che filò le vastità d'azzurro!
Scrivetemi quante note ci sono
Nell'estasi del nuovo Pettirosso
Fra gli attoniti rami -
Quanti viaggi fa la Tartaruga -
Quante coppe consuma l'Ape,
La Dissoluta di Rugiade!

Ancora, chi posò i piloni dell'Arcobaleno,
Ancora, chi guida le docili sfere
Con vimini di flessibile azzurro?
Di chi le dita che tendono le stalattiti -
Chi conta le perline della notte
Per vedere che nessuna manchi?

Chi costruì questa piccola Candida Casa
E chiuse così bene le finestre
Da impedire al mio spirito di vedere?
Chi mi farà uscire in qualche giorno di gala
Con strumenti per volare via,
Superando ogni Pomposità?

Emily Dickinson
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mercoledì 2 giugno 2010

Io amo Denis

"Lo zero indiano significava il vuoto o l'assenza, ma anche lo spazio, il firmamento, la volta celeste, l'atmosfera e l'etere, e poi ancora il niente, la quantità trascurabile, l'elemento insignificante." (Georges Ifrah citato in: L'impero dei numeri di Denis Guedj- editore Universale Electa/Gallimard)


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Organi

Apro gli occhi in una notte buia
ascolto i rumori del mondo
non posso vedere
ma percepire le mute relazioni di esistenza
le più intime onde propagarsi
a sperare
ispirati giochi di bellezza
che di astratte combinazioni
disegnino visibili richiami alla vita.


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L’inquietudine dell’uno

Parlando di Alda Merini con un'amica mi sono ispirato:

Non conservo il progetto del mio dolore
tutta la sua struttura
tutta la sua complessità
i minuziosi particolari
la documentazione
i disegni, i diagrammi, le immagini impresse per sempre
i numeri, le cifre, i moltiplicatori
le essenze,
il sangue
l’ acqua il fuoco,
non esiste più niente.
Rimane un’unica traccia dentro di me
il lento
inesorabile
richiamo della morte.


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Verso l'origine del mondo

"Dimenticate le torture mentali che le radici negative
vi fanno subire, e ammettetele semplicemente
come soluzioni di un'equazione"
Gerolamo Cardano

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domenica 23 maggio 2010

Il passare del tempo

I Maya usavano 3 calendari, uno di questi è il calendario civile, che è esattissimo, più preciso di quello gregoriano in uso attualmente. E' composto infatti di 365,2420 giorni, si avvicina di più a quello astronomico assoluto di giorni 365,2422, contro i 365,2425 del gregoriano. ("Le meridiane, stroria, funzionamento costruzione di un orologio solare- Gian Carlo Pavanello e Aldo Trinchero De Vecchi editore)

venerdì 14 maggio 2010

Sequenze

Cerco il senso della disugualità che genera contrastanti sequenze emotive
che ispira poesia e suggerisce perdizione,
incapacità d'amare
e amore appassionato,
che accarezza il volto della figlia amata,
un istante,
per bruciarne la mano al caldo del deserto del suo opposto.


Di passioni anelo,
mai sazio,
il mio spirito grida
a invocare supremazia
in un'infinita spirale
che di logaritmica costruzione
imploderà
senza che nessuno, niente
possa impedirne la distruzione.

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domenica 18 aprile 2010

Amore in passi

Non conosco il mondo
che d’amore orchestra
le movenze degli uomini.
Vaganti a ricercare armonie
impossibili
a muoversi d’impacciati passi
da baratro richiamati
ad invocare
piangenti ad annullare
lo spazio che dalla felicità li separa.


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Dal Trattato dell'Amore incondizionato,

Vorrei rubarti senza vergogna
l’ anima
che di dannazione
sorgente eterna profonde
demoni di felicità impossibile
eterno assetato accosto la bocca
bevo
che di sete possa fuggire
se non di sazietà
almeno
di attimi di felicità.


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sabato 17 aprile 2010

Il sorriso di Angela

Ieri ho visto per l'ultima volta Angela, era in una bara. Le dedico le parole che ho sentito quando mi è spuntato il suo viso:

Mi ricordo del tuo sorriso di ragazza, di ingenuità nutrito a vivere per sempre e scordare di viaggi infernali e spine a coronare il capo che mai più toccherà spalla amica. Ma se udissi passi discreti avvicinarsi, voltati e regalami un sorriso di ragazza, che d’ingenuità eterna possa nutrirmi


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venerdì 16 aprile 2010

Della sete e di altri bisogni

Sento energiche le mani
disegnare tratti di bellezza,
eteree volute senza corpo
a prendere forma di donna
mamma e felino
rifiutare elementi rifiutati
un attimo
poi abbracciati
come bambini abbandonati.

venerdì 2 aprile 2010

Dal Trattato dell'Amore incondizionato

Mi perdonerà ancora una volta Franco Battiato, per avergli rubato parole ed emozioni, non conosco le leggi del mondo come lui:

"Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te."

dedicato all'amore della mia vita, grazie a Franco e Tiziana


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giovedì 1 aprile 2010

Della rosa dei venti

Duminica jurnata di sciroccu
Fora nan si pò stari
Pi ffari un pocu ‘i friscu
Mettu ‘a finestra a vanedduzza
E mi vaju a ripusari
Ah! Ah! ‘A stissa aria ca so putenza strogghi ‘u mo pinzeri
Ah! Ah! ‘U cori vola s’all’umbra pigghi forma e ti prisenti
nan pozzu ripusari.
‘U suli ora trasi dintr’o mari
e fannu l’amuri
‘un c’è cosa cchiù granni
tu si la vera surgenti
chi sazia i sentimenti
Ah! Ah! ‘A stissa aria ca so calura crisci e mi turmenta
Ah! Ah! ‘U cori vola sintennu sbrizzi d’acqua di funtana
‘ndo mo’ jardineddu mi piaci stari sula.
Ah! Ah! ‘A stissa aria ca so calura crisci e mi tormenta
Ah! Ah! ‘U cori vola sintennu sbrizzi d’acqua di funtana
‘ndo mo jardineddu mi piaci stari sulu
mi piaci stari sulaDe

Grazie Franco, Grazie Giuni



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lunedì 22 marzo 2010

Della strada Universale

Senti profumi densi
di uomini che nasceranno
inebriato dalla vita e
dei luoghi che abiteranno.

Comporre, stolto, nel tuo piccolo mondo
teorie di numeri
che nelle tavole universali
non trovano posto
a ricercare ottuso
il profumo dell'amore.

Se l'universo avesse la formula
dell'anelata essenza
non di rivelazioni andrebbe cianciando
ma di uomini che amano
senza che occhi ciechi
possano leggere elementi
che non vivano di altre vite
se non della vita stessa.

venerdì 19 marzo 2010

Della strada Universale

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Percorri linee sottili di mondi invisibili
e le tue mani
sfiorano oscuri punti
di luce
illuminante la strada ignota.
Volute di aria densa
fecondano la tua anima
a nascere negli occhi
imminente bisogno
che l'etereo movimento
componga un abbraccio materno
perché non fugga,
per perdersi,
tra le linee sottili di mondi invisibili
senza la sua anima.


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martedì 9 marzo 2010

Figli

Fisso i suoi incolpevoli occhi,
di profondità inconsapevoli,
di sapere non letto,
e vedo
la certezza che il mio amore
determinato e malinconico,
è solo un piccolo punto,
che, tra i tanti, riconosce
a comporre, natura unica,
la bellezza della sua passione.

martedì 2 marzo 2010

Dal Trattato dell'Amore incondizionato

Per un tempo infinito ho parlato con gli elementi del mondo,
solitario,
per scrivere formule di mai placate inquietudini.
Ora, che mi disseto alla tua sorgente, di acqua limpida,
la mia gola,infuocato deserto,
invoca solo ombra, che per un fugace momento,
scordi la chimica
e possa abbandonarmi all'Amore.


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Figli

Quando ieri gardavamo il mare, seduti sul legno duro della scala che porta al giardino più basso, Agnese ammirando la parete di rovi che cresce, senza regole, tra noi e la vista dell'acqua, scende per un attimo dal suo pianeta, e mi comunica:"che bello il rovo, tiene lontano i ladri", e io, terrestre e materiale: "cosa possono rubarci, di così prezioso; possono rubarci la poesia?", la risposta di Agnese: "No". Siamo rimasti abbracciati a guardare il mare senza più dire una parola. Poesia è il silenzio che condividi con le personi che ami, e lo difendi,come il rovo, dai ladri di emozioni.

martedì 23 febbraio 2010

Dal Trattato dell'Amore incondizionato

Quando tra mille facce
ho visto quella dell'amore,
ho stentato a riconoscerla,
ho faticato a districarmi dalle comparse
lungo le strette vie per avvicinarlo,
qualche volta mi sono perso.
Ora, consapevole, percorro la via maestra,
ma non trovo il momento giusto
per svoltare nella direzione esatta.

giovedì 18 febbraio 2010

Il tuo mondo

Se sei un amico non gli chiedi di cosa ha bisogno
lo sai già.
Se sei un amico ascolti quello che dice
ma capisci i suoi silenzi.
Se sei un amico non sei tutto il suo mondo
se il suo mondo non lo riconosce.
Se sei un amico non hai sempre le parole giuste
ma provare a cercarle, e usarle, non ti costerà fatica.
Se sei un amico
e lui cercherà di ringraziarti
rispondigli come il poeta:
"Sarebbe triste se tendessi una mano vuota agli uomini
senza niente ricevere;
ma sarebbe cosa disperata se tendessi una mano piena
e non trovassi nessuno che prendesse quel che c'è."


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Del Trattato dell'Amore incondizionato

Voglio dedicare all'amore della mia vita, le parole del poeta Gibran Kahlil Gibran, e lo farò nella lingua del suo essere in questo mondo:
Paradise is there, behind that door, in the next room;
but I have lost the key.
Perhaps I have only mislaid it.

martedì 16 febbraio 2010

Dei Poeti di 8 anni

Quando provi a scrivere con una vecchia Olivetti che era di tuo nonno, non hai preso solamente lo spazio che prima apparteneva a lui, ma rendi eterno il suo essere poeta.

INVERNO

Guardavo dalla finestra la neve
che scendeva lenta
sul davanzale i fiocchi scendevano gioiosi
come bolle di freddo nevoso.

Io ero felice di tutto questo,
stavo al calduccio della mia casa, con coperte calde e dolci cioccolate calde.
Poi, all'improvviso, mi si accese una luce nel cuore,
era la gioia che provavo per tutto questo
e la natura mi ricompensava, facendomi un glorioso sorriso
che avvolse tutta la terra in una folata gelida.

Agnese per suo nonno e la sua macchina per scrivere

Queste parole sono postate esattamente come le ha scritte Agnese,solamente l'impaginazione è mia.

....

venerdì 12 febbraio 2010

dei Poeti

Non avessi sperato in te
e nel fatto che non sei un poeta
di solo amore
tu che continui a dirmi
che verrai domani
e non capisci che per me
il domani è già passato.

Alda Merini
..

lunedì 8 febbraio 2010

Dei Figli dei leoni

Non posso posare la zampa di vecchio leone sulla tua coda,
per fermarti, e guardarti crescere,
per vedere le tue richieste d’aiuto, impotente, nella mia assoluta mancanza di aggressività.
Come posso dire di amarti se i tuoi occhi di cucciolo invocano aiuto, e io non lo vedo.
Come posso dire di amarti nella mia più assoluta incapacità di essere leone.

Il diritto d’amare ti appartiene se non possiedi la criniera del comando?

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martedì 2 febbraio 2010

Numeri

Se l’1 non trova il suo insieme di elezione,
è solo l’1?
O è solo l’insieme che non ha conosciuto l’1.
Se nemmeno lo zero vede l’eletta comunione con l’1,
potrà mai l’1, essere?
Potrà mai sentire il vagito di un bit nell'universo assente.

giovedì 28 gennaio 2010

LETTERE

Ti ho scrutata, serena custodire antiche verità.
Le tue piccole mani, leggere sul grembo, indicare direzioni sconosciute.
Le tenere inclinazioni della tua piccola bocca, articolare future parole.
Le complicate curve del tuo orecchio, pronte a trasformare inudibili vibrazioni, in musica.
Potrai essere ciò che vorrai, se amerai autenticamente la vita,
Potrai essere ciò che vorrai, se sarai colei, che i delicati tratti del tuo viso, ti impongono di essere.

Lettere

Se credi al nome che porti, pensa che occhi dovrai avere per essere terra.
Pensa che cuore dovrai avere, per sognare l'amore per tutti quei corpi disabitati che la abitano.
Pensa che sogni dovrai vivere, per vedere le cose che saranno domani.
Pensa quanti passi, lenti o veloci o incerti o decisi dovrai contare, per vedere i paesaggi della felicità.

mercoledì 27 gennaio 2010

Letture

"Desiderare è una parola piena di negatività,secondo Pascal Quignard la parola romana desiderium è un vocabolo misterioso.
Si riferisce a sidera, la costellazione che presiede alla fine dell'inverno.
De-sideratio, la sua scomparsa.
Desiderium: astri che brillano per la loro assenza. Il non vedere dell'inverno. Il non sguardo dell'uomo.
Desiderare è non vedere, rammaricarsi per l'assenza, cercare, sperare, sognare, attendere." Guglielmo Brayda, "Assenza di scelta", Sartorio editore.
Lo adoro, per questo lo cito spesso, come mi ha detto un amico dopo averlo letto:"Grazie per le angosce che mi hai regalato, vaf..."
°

giovedì 21 gennaio 2010

La strada di A

Mi ricordo di quel giorno caldo di luglio,
ho visto prima che te, i tuoi piedi,
la speranza che avessi piedi per viaggiare;

Ho visto il tuo broncio, la tua bella bocca di neonata,
la speranza che avessi bocca per la poesia che, disperatamente coltiviamo;

Ho visto le tue mani,
ho contato tutte le tue dita,
per essere certo che avessi voglia di abbracciare il mondo

Ho visto te, il mio inizio, il mio viaggio, lo spazio che ho cercato e che solamente per un attimo,
tic, tic, tic,tic,
avevo rifiutato

Oggi, nel giorno di Agnese, esprimo, come un bambino, un desiderio, che tu possa realizzare quello che il cuore ti impone

Auguri, il tuo papà

°

Dediche

Quand, pèlerin solitaire parcourts le difficile route de la connaissance, sans appels c'est ta détermination, sans appels c'est ton désespoir.Parce que personne ne sent mien cri d'aide. Où c'est mon Caton Quand tu penses ne nous la pas faire, il s'illumine à ton flang, deséspéré à te donner réconfort, à le chercher pour si même, et plat ensemble nous exorcisons le démon multiformes qui nous impliquent dans ce chemin pas plus solitaire. Merci M.

Delle Necessità

"Ci si comporta come se soltanto la morale predicata trattenesse l'uomo dalla più totale sfrenatezza; ma un elemento regolatore molto più efficace è la necessità, che pone limiti alla realtà assai più convincenti di tutti i principi morali". (La teoria dell'eros- Jung)

lunedì 18 gennaio 2010

Dal trattato dell'Amore incondizionato

La fragilità è uno stato emotivo di grazia, che deve essere coltivato, assecondato.
Dovrà essere percorso lungo le sue curve sinuose, lentamente, per goderne i paesaggi che prima c’erano incomprensibili, raccoglierne i fiori, ammirarne le asperità, respirare l'aria densa di perché.
Quando, durante il cammino, riconoscerai lo stesso il tuo amore, non basterà la più terribile delle tempeste per fartelo più perdere. Ti Amo

giovedì 14 gennaio 2010

Dal Trattato dell'Amore incondizionato

Se percorressi, a ritroso, i tanti passi che hanno segnato la strada del nostro amore, non guarderei le tracce incerte, le meno profonde, non guarderei le invisibili tracce dei guadi attraversati , vedrei, solamente,quell'unico passo che mi porta alla felicità.

Letture

Il verbo piantare

Bisogna piantare molti soldati
per fare crescere un tenente.
Bisogna piantare molti tenenti
per fare crescere un generale.
Bisogna piantare molti generali
per far crescere più niente.

martedì 12 gennaio 2010

a Fabrizio

"Navigammo su fragili vascelli
per affrontar del mondo la burrasca
ed avevamo gli occhi troppo belli:
che la pietà non vi rimanga in tasca".

Quando parte un amico per un viaggio da cui non ritornerà mai più,lo senti stranamente più presente, perchè è diventato parte di te. Ciao Fabrizio, Buon anniversario.

giovedì 7 gennaio 2010

Letture

Devo ringraziare Guglielmo Brayda, perché ha poetizzato la mia angoscia: ” Quando l’amore esce, il corpo resta disabitato. Il male entra più facilmente, sinuoso e letale, nei corpi disabitati".

Grazie Guglielmo
°°

martedì 5 gennaio 2010

Trattato dell’amore incondizionato

Amo tutto di te
Amo tutto di te, amo le tue mani
Amo tutto di te, amo i tuoi occhi
Amo tutto di te, amo il tuo naso
Amo tutto di te, amo i tuoi capelli
Amo tutto di te, amo le tue gambe
Amo tutto di te, amo i tuoi seni
Amo tutto di te, amo il tuo fondo schiena
Ti amo quando sei fragile
Ti amo quando sei forte

Ma quello che amo più di tutto, sei Tu.

°°