giovedì 26 agosto 2010

Trilogia della luna piena

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Tieni ferma la mia testa
non lasciare che vertigini interminabili
compiano il miracolo di
milioni di immagini che partoriscono
il volto pallido della madre dell'amore,
non lasciare compiere di declinazioni celesti
magici allineamenti,
lascia che la mia mano vigliacca recida
il cordone
che si annulli tutta l'energia dei mondi
perché possa essere
solamente un punto luminoso
e finalmente
solitario assaporare il piacere della morte.


Chi ero
se ora sono deserto
Chi ero
se le sorgenti del mio passato
muoiono in sabbiose illusioni
Chi ero
se la madre di tutte le madri
mi appare genitore di angosce
Chi ero
se ti tocco e non mi basta
Chi ero
se l'energia che sento
nasce prima che nascessi.
Solamente il desiderio di vivere
ora che sono
sento lontano come
quando ero.


Madre perdona un cuore che ama
componi la tua magia di vita
senza ascoltare
le voci di anime perdute
che l'universo disperde
nell'infinito cielo dei morti



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lunedì 23 agosto 2010

Un lampo nei tuoi occhi

Energia che l'universo nasconde
vedo nascere improvvisa nei tuoi occhi
un attimo infinito
tutte le sequenze scritte scorrere vorticosamente
per rinascere in nuove combinazioni
meravigliosi giardini e deserti assolati
la neve
il mare
tutto lì
a riassumere in un punto di luce
secondi di preziosa magia.



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Al mio amico Zap

Pensi sempre che, in fondo, gli esseri umani si assomiglino tutti,
se trascuri le esteriorità, i dettagli cultural- religiosi,
in fondo siamo, solamente, una sequenza genetica uniforme.
Questo credevo fino a quando non ho conosciuto il mio amico Zap,
perché in lui convivono opposti asimettrici
piani inclinati e rette parallele
un punto e infiniti punti
spazi immensi
oscure solitudini
un broncio da bambino
una risata che ti fa ridere
un'intelligenza non misurabile
una caparbietà quasi cieca
una naturale inclinazione al bene
e l'assoluta negazione ad accettare il male.
Gli debbo molto di più che queste semplici parole,
ma è ciò che mi ha suggerito il cuore, ed è il solo modo che conosco per dirgli grazie,
grazie perchè ha trasformato degli aggregati di sedimenti rocciosi
in una serata meravigliosa.

Grazie Zap


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martedì 10 agosto 2010

La musica non ha effetti collaterali

Ho avuto il privilegio di sentire nuovamente Engjellushe,apprezzatissima violinista, insieme al Quartetto Freude, ed io, ottuso fruitore di musica che il mio cuore apprezza incurante delle mie naturali inclinazioni, ho provato il punto più alto della mia felicità quando, mi pare come due anni fa, ha pronunciato quelle magiche parole:"la musica non ha effetti collaterali".
Per questo voglio ripagare la sua grazia con le mie sgraziate parole (quasi in riduzione poetica), sicuro che vorrà considerarle come un fiore a fine concerto.


Mi affligge antico dolore
spine d'acciaio penetrano il mio essere
invoco sangue
si perda
tutto
nel mare della mia vita
che di paura non debba più nutrirmi
ma sorgente matrigna e oscura trattiene il fiume
che muoia il cuore malato
ogni giorno per un tempo infinito.
Minuscoli caratteri di lingua che scienziato genera
profetici di perdizioni e tetri presagi
leggo
perché possa risorgere
e della medicina consigliata mi curi
percorri la strada fino alla fine
gridano le sirene della guarigione
della morte.
Silenzio
padre di note invocate
spazi vuoti
colmi delle voci di tutte le anime
diffonde dall'armonica culla dolce e profondo suono
eteree armonie di angeli con il violino
annullano la mia angoscia
a sussurrarmi che di musica mi curi
che di effetti conosce
solamente la felicità.


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giovedì 5 agosto 2010

Trilogia dell'amore atteso

L'amore ti fa soffrire ma ti da la forza d'amare

Uno

Sanguinano d’ eterna disperazione le ferite d’amore
a colmare di rossa pienezza vuoti di vita
e di felicità
il tuo corpo grida a destare fragilità sopita
che di acuto dolore nutre la tua voglia d'amare

Due

Il vuoto della mia anima
divora il mio corpo
grida
senza una voce da ascoltare
ciò che solo io sento

Tre

Perchè non vedi
ciò che io vedo
perchè non senti
ciò che io sento
perchè non tremi al caldo sole d'estate
come io tremo
perchè vivi
mentre io muoio
tocca la mia anima
con la tue fragili dita
vedrai, sentirai, tremerai insieme a me al caldo sole d'estate
amerai
ti amerò
a nutrirci per sempre affamati della nostra energia primordiale


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mercoledì 4 agosto 2010

Il tuo prezioso scrigno

Non riesco minimamente ad immaginare
le gioie del tuo prezioso scrigno
dei profumi a respirare aria ingorda
quando le mani delicate
alzano il cedro che li cela
agli occhi rapaci
di chi il possesso anela.
Tutta te stessa
tutto il tuo mondo
dal cielo dei tuoi occhi bellissimi
orchestra
perfette congiunzioni
che le stelle impallidiscano
al cospetto delle tue stelle.

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L'amore non è divisibile

La momentanea, e breve, lontananza da Lei, mi ha suggerito quasi per una strana e misteriosa compensazione, una congettura trasposta in poesia.

L'assunto e la congettura

Se la teoria di Niels Bohr si potesse applicare alla legenda della separazione dell'androgino, potremmo formulare la congettura che le due parti di esso, pur separati da distanze enormi, lui vive a Palermo lei vive a Sidney, interagiranno, inconsapevoli l'uno dell'altra, provando le stesse sensazioni facendo le stesse cose, il contesto non ne potrebbe modificare il comportamento, perchè, come le particelle correlate di Bohr, disporrebbero delle stesse informazioni istantaneamente.

e la sua estensione

Di distanza nutro assenze inesistenti
sfioro l'aria
ti tocco
bacio le tue labbra lontane
così vicine
vivo di dolci parole d'amore

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