venerdì 25 giugno 2010

Magicamente la vita (Una fiaba per mia figlia) II parte

Quando una voce che proveniva chissà da quale luogo:
”Potrai diventare chi vorrai, se così è scritto”,
Agnese rimase con la mano sulla maniglia della finestra che, quasi animata, rifiutava di chiudersi,
“Chi è?" "Chi sei?”
Gridò, quasi, la sua domanda, senza la minima paura, all’aria densa che ascoltava e, senza aspettare risposta, tentò di chiudere nuovamente la finestra prima che la pioggia trovasse la strada della sua stanza.
“Non cercare risposte fuori da te stessa, quello che cerchi lo troverai dentro il tuo cuore”.
Non si accontentava facilmente di risposte evasive, preferiva conoscere, conoscere i dettagli, preferiva le puntualizzazioni, le fonti, quando era il caso, figuriamoci quella risposta da giornalino di Fate, scritta nel capitolo: "Futuro, che fare?”.
Fate o non Fate, tentò con rinnovata energia di chiudere la finestra che, questa volta, con docilità tornò al suo posto, ponendo fine a quell’assurda situazione.
Non rimase, però, indifferente a quanto era successo, si fermò, per un attimo, con quella sua aria riflessiva, gli occhiali leggermente scivolati sul naso, la mano destra su un fianco. La fase d'immobilità fu brevissima, anche se piena d’implicazioni conosciute da lei sola; comincio a recitare, con parole appena sussurrate, il suo abituale mantra, tanto caro alle bambole che, riunite in disordinato consesso, la ascoltavano mute e consapevoli dell'importanza di quanto lei comunicava, e, per finire, come aveva sempre fatto, anche prima di nascere,nel grembo materno, si cimentò in quella strana danza che eseguiva quando era eccitata per una novità, per qualcosa che avrebbe fatto o, solamente, perché era felice.

continua....


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