lunedì 28 maggio 2012

La Morte deve essere


La Morte deve essere, diceva un vecchio canto indiano, se no, dove metteremmo tutti i bambini che nasceranno.
Dove metteremmo i nostri sogni, se non morissero i vecchi pregiudizi.
Non ci sarebbe posto per le idee se vivessero, per sempre, le idee vecchie che affollano le nostre menti stanche.
La morte, più ne sei vicino maggiormente apprezzi il valore della vita, quella vissuta veramente.
Le farfalle, come potrebbero vivere di una bellezza eterna se vivessero in eterno,
e l’amore, che è eterno per i poeti, e vive di vita breve e stentata.
Se non morissimo, a volte non avremmo l’occasione per riscattarci, e da vivi, aspettiamo sempre il tempo che verrà, ma il grande regolatore, la saggezza che ti manca, non te la regala. Solo poche cose non hanno bisogno della morte, la meraviglia e la connettività, tra le altre.
Per questo non disdegno scrivere di Morte.

P.S.:
Connettività, non è una conclusione poetica ma, “La morte deve essere” nasce da questa “magia”, connessione tra musica con poesia, e per questo, devo ringraziare Angela, che è sempre “connessa” senza correre il rischio, come direbbe Steven Johnson, che la società del multitasking rovini la sua, la nostra creatività. Grazie Angela







La logica del ragú

“Occorre dunque stabilire anzitutto, quanti siano i fini di coloro che discutono per primeggiare, con vera ostilitá” , l’odore del ragú dominava, in quel momento, anche le idee. Il rugú é identitario, non ha bisogno della “logica” che, di odori diversi, opposti, si nutre e anche se le ricette sono molte, ognuna, conserva gelosamente la propria identitá. “In effetti costoro si prefiggono, prima di ogni altra cosa, di suscitare l’apparenza di una confutazione”. Aristotele si insinua, timido tra il trito profumato di terra: cipolle, sedano, carote e, mentre lo sfrigolio muta in concerto, mi viene in mente che, una delle prime cose che ho imparato delle classificazioni in logica di Atistotele, Eristica, mi aveva appassionato, come la preparazione del ragú, perché l’idea che si potesse discutere di un argomento basato su una premessa falsa, era come ipotizzare la preparazione del ragú per un pasto veloce. Nella premessa (in filosofia) sono contenuti gli elementi da cui si deducono le conclusioni, nascono nella premessa e si sviluppano nel discorso, in logica la premessa é il fondamento. Il ragú si stava sviluppando sulla premessa di:
il tempo necessario;
la giusta base vegetale;
e la carne, cotta prima e prima scelta con sapienza.
Premessa e argomentazione impeccabili.
Ultimamente ho sentito moltissimi discorsi di politici- “cuochi” basati su premesse false, e tutti a bocca aperta, non per mangiare il mio ragú, ma per abboccare. E poi c’é chi non mangia il ragú per l’eccesso di calorie che contiene, ma é disposto ad ingoiare, a zero calorie, le falsitá che tutti i giorni ci propinano. Io preferisco ingrassare, logicamente.










mercoledì 23 maggio 2012

Gli uomini che implorano

Gli uomini implorano il perdono
pregando un dio multiforme
s'inginocchiano
prostrano la coscienza alla finzione
per poi alzarsi le spalle alla luce
e ricongiungersi al mostro che li ha generati
mentre piangono l'anima
che hanno rinnegato.

martedì 22 maggio 2012

Il posto dei libri- La Recherche

Abbiamo sempre avuto paura del cambiamento, anche piccolo, la nostra struttura cerebrale (ne ho parlato in un precedente post) non è evoluta a tal punto da accettare i cambiamenti repentini. Per questo sostengo che il cambiamento deve prima di tutto avvenire in noi stessi, con l'assunzione del principio che l'immobilità del certo, per quanto ci possa apparire appagante e soddisfacente, è la negazione del “migliorarsi”; mettersi in discussione, conoscere, esplorare nuovi orizzonti è la condizione essenziale per crescere o, se vogliamo per evolversi. In periodo di totale oscurità come quello che stiamo vivendo, non da pochi anni, è imperativa la conoscenza, che è la chiave per aprirci al cambiamento, per questo motivo, mi sembrava che parlare della "Recherche", fosse quanto mai appropriato. Fortunatamente non leggerò io, questa volta, anche perché il breve brano che vi sottopongo, sarà letto nella lingua originale e poi tradotto. Un grazie particolare alla mia lettrice d'eccezione, grazie anzi, merci. "Cliccate pure e, buona ricerca."

giovedì 17 maggio 2012

Lontananza in tre parti

Lontananza etimologica
Lontananza, longitudine, longitudo, lungo

Lontananza e la Fisica
Il tempo necessario perché sia percorsa la "distanza" tra il punto "A" e il punto "B" dipende dal rapporto energia: vuoto, cioé più la distanza tra i due punti è percepita come "vuoto" (intensità della percezione) maggiore è il tempo necessario per unire i due punti. Maggiore è il tempo, minore è la longitudine tra i due punti. La percezione della distanza è direttamente proporzionale non alla distanza stessa, ma al vuoto che essa crea.

Lontananza e la poesia
Cammino da un giorno
mi sembri più lontana
posso quasi toccarti
ma devo ancora camminare
ora vedo benissimo quel piccolo puntino nero
nei tuoi occhi
ma manca ancora un giorno
il paesaggio intorno lo vedo più lontano
e tu più vicina
ancora un giorno, mi sembra un anno
ho finito l'acqua, e cammino
ho fame, ma non mi fermo
il sudore oramai ha preso il posto del profumo di gelsomino
ancora un giorno
non mi fermeró
se prima non avrò preso le tue mani.
Sei andata via da un minuto
e per dirti
ti amo
sto camminado da una vita.

Devo ringraziare Azzurra, perché crede che la fisica possa diventare poesia.

Niente è fermo

Niente è fermo
la foto di noi due al mare
l’amaca
immobile un attimo prima
la scultura maya della feconditá,
vicino ai miei libri
che si muovono come senza gravità
tutto è in movimento
ruota inesorabilmente
attratto da un centro
immobile
nella mia testa.
Il volto di mia madre
e di mia sorella
così giovani, così belle
tornate indietro
in quel movimento inesorabile
di tutte le cose.
Com’eri piccola
amore mio, la foto di mia figlia
la vedo volteggiare e,
mi appare una donna,
sarai così?
Immobile sento il vento teso
che mi chiama
a spostarmi dalla palude
e partecipare
alla rotazione vorticosa della vita
insieme, nel girotondo
che non conosce il tempo.



martedì 15 maggio 2012

Quando si popola la notte

Un urlo, prolungato
lontano
ma lo sento
come dentro la mia testa
la avverto,
la paura
correre velocemente
venirmi incontro
per annullarsi
di gemiti
che pulsano ritmicamente
intimamente,
come fossi io,
lontano a urlare
solo.
La notte quando si popola
delle urla di ombre disabitate
e gemiti senza anime
accoglie con il suo abbraccio di madre
la solitudine degli uomini che negano la luce.

sabato 12 maggio 2012

Il posto dei libri

Un libro interessante "Tesi sull'esistenza dell'amore", guardalo al suo posto:
Guarda "I posto dei libri Tesi sull'esistenzaI" su YouTube

martedì 8 maggio 2012

Il posto dei libri

Quando ho cominciato seriamente a comprare libri, non avrei mai immaginato che, un giorno, non sarei riuscito a dare loro una casa adeguata. Ieri mentre cercavo luoghi nuovi dove collocare gli ultimi arrivati, mi è venuta in testa una strana idea. Ritorniamo un attimo indietro. Quando le mie librerie oramai traboccavano, non solamente per i numerosi volumi che possedevamo ma, forse principalmente, per il "disordine creativo" che ispirava il loro posizionamento, avevano deciso di riporre quelli che oramai avevamo abbandonato (?), in scatoloni di cartone, che ora giacciano nel buio più profondo di una cantina. La tregua è durata diciamo, approssimativamente, circa due anni, dopo, punto e a capo: libri ovunque. La cosa inquietante è che questa situazione, mi piace in maniera inquietante e, se "crisi" è uguale a "opportunità" (almeno nella scrittura cinese: 機會, o così si favoleggia) come dicevo, ho avuto l'idea di rendere visibili questi clochard della letteratura, li ho fotografati sotto i loro "ponti" e ho aggiunto un breve video, dove leggo un brano di questi "senzatetto". Una sola avvertenza, leggo in maniera indegna. "Clicca quì", e tutto sarà chiaro.



venerdì 4 maggio 2012

Le promesse degli uomini

Ti porterò lontano avvolta dalla promessa del viaggio
ti sedurrò parlandoti all’infinito di tutti i colori,
gli odori,
i sapori,
le terre lontane
dove nasce il Nilo,
di un luogo magico
dove il gigante che guarda il mare
urla quando non sente gli amanti parlare
toccherò i tuoi occhi, e ti vedrai
distesa sulle sabbie bianche
dove il sole va a dormire quando la musica tace
ci tufferemo insieme nelle fredde acque
della dea che fa rinascere la vita
un attimo riposeremo
per continuare per sempre
il viaggio che vive delle promesse degli uomini che vivono

mercoledì 2 maggio 2012

Intorno, il tuo sguardo vuoto

E’ tardi,
il sole del primo pomeriggio
e il tempo andato
inondano la stanza
senza colori
di giorni perduti per sempre,
chiudi gli occhi per ritornare
un attimo
a desiderare la notte.