lunedì 23 agosto 2010

Al mio amico Zap

Pensi sempre che, in fondo, gli esseri umani si assomiglino tutti,
se trascuri le esteriorità, i dettagli cultural- religiosi,
in fondo siamo, solamente, una sequenza genetica uniforme.
Questo credevo fino a quando non ho conosciuto il mio amico Zap,
perché in lui convivono opposti asimettrici
piani inclinati e rette parallele
un punto e infiniti punti
spazi immensi
oscure solitudini
un broncio da bambino
una risata che ti fa ridere
un'intelligenza non misurabile
una caparbietà quasi cieca
una naturale inclinazione al bene
e l'assoluta negazione ad accettare il male.
Gli debbo molto di più che queste semplici parole,
ma è ciò che mi ha suggerito il cuore, ed è il solo modo che conosco per dirgli grazie,
grazie perchè ha trasformato degli aggregati di sedimenti rocciosi
in una serata meravigliosa.

Grazie Zap


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