venerdì 11 febbraio 2011

Aristotele e la quarta dimensione

"Particelle virtuali emergono dal vuoto, prendendo a prestito temporaneamente un pò della sua energia, [...] quindi spariscono di nuovo nel vuoto, portando con sé l'energia che avevano preso in prestito".
(Lisa Randall, Passaggi curvi- Mondadori 2007, citata da Carlo Consiglio nell'articolo " Il principio di causalità")

mercoledì 9 febbraio 2011

Buona fortuna


Come si può, davvero, possedere la piena consapevolezza di chi si è, se non con la conoscenza, se non con il sapere costruito sulla contaminazione culturale, con l'atteggiamento di colui che sa di non sapere, e ha il coraggio di guardare oltre, qualunque cosa implichi espandere il proprio orizzonte di certezze, qualunque trauma possa provocare perdere quelle poche, povere cose, materiali e intellettuali, su cui, oggi, basiamo la nostra vita. Tra le tante iniziative, quella delle libere Pluriversità potrebbe rappresentare una vera scommessa per un percorso di democratizzazione della cultura. L'idea nasce a Napoli (http://liberapluriversita.wordpress.com), seguita da Palermo (http://www.pluripa.it ) e da queste esperienze, infine, ancora nel profondo sud, nella città "lontana e sola" di Caltanissetta viene alla luce la Libera Pluriversità Nissena. Come a tutti coloro che vengono al mondo in un momento così delicato della storia dell'umanità, mi piacerebbe dare il benvenuto alla Libera Pluriversità Nissena, citando Hans-Georg Gadamer:" In un'epoca di transizione, come quella in cui viviamo, è molto difficile considerare compiti a breve scadenza" per questo, aggiungo, che un vero cambiamento può avvenire solamente con l'attivazione di strumenti che consentano la formazione di un immaginario comune che non sia più basato sulle chimere della conservazione.

Buona fortuna e buon lavoro.

martedì 8 febbraio 2011

13 febbraio

Era il 1792, a Parigi, quando Mary Wollstonecraft scriveva "A vindication of the rights of woman, strictures on political and moral subjects" di cui, quasi tutti noi, conosciamo le famosissime pagine: "Sui diritti delle donne". Non solo, mi pare, che alcuni contenuti non sono stati seppelliti dal tempo, ma, come spesso accade, pare che sia trascorsa invano tutta la storia che non abbiamo vissuto:

"Negli stati barbari vi è una forte inclinazione per gli ornamenti esteriori, ma sono gli uomini ad adornarsi e non le donne; laddove, infatti, si è permesso alle donne di essere sullo stesso livello degli uomini, la società si è evoluta almeno di un passo verso la civilizzazione." (Sui diritti delle donne- Mary Wollstonecraft- Edizione BUR- 2008)

E in questi tempi connotati delle manifestazioni apparenti, della scarsa consapevolezza morale, dall'involuzione della civiltà, le parole della Wollstonecraft sembrano suonare come un richiamo a non perdere di vista il destino comune che lega l'umanità.

lunedì 7 febbraio 2011

No man's land

La logica di ridurre la complessità in specifici settori di pertinenza, valutati da specialisti e "ridotti" ulteriormente perché "chi ci ascolta, capisca", produce esattamente l'effetto contrario, come se per capire il senso di un gigantesco e complicato puzzle, se ne smontassero tutte le tessere che lo compongono, e ognuna di esse, fosse studiata, sezionata, ricollocata, ridisegnata singolarmente. Cosa capiremmo?
Niente.
Elogeremmo lo specialista, lo scienziato, ne esalteremmo le capacità intellettuali, la chiarezza dell'esposizione, invocheremmo, in casi specifici, una santificazione immediata.
I fenomeni complessi devono essere valutati, non seguendo un processo di destrutturazione secondo i paradigmi della semplificazione, ma basando l'analisi sul contesto generale che genera i fenomeni, o che lo compongono, o di cui, come in molti casi, ne rappresentano gli elementi strutturali.
Ecco perché quando si parla della gestione delle risorse non rinnovabili, della mobilità sostenibile, delle istanze dei cittadini più deboli, di etica pubblica, delle risposte da fornire al cuore pulsante di una comunità, piccola o grande che sia, si parla in fondo di come o cosa intendiamo con la parola civiltà.
Se per civiltà si intende l'esaltazione dell'individualismo cannibale, meglio semplificare.
Se per civiltà, invece, s'intende una sommatoria di infiniti comportamenti individuali esemplari, che sono determinati indipendentemente dal controllo (della legge dello stato, della legge religiosa o dalla legge morale) esterno esercitato su essi, in tale caso è necessario analizzare non i singoli fenomeni, ma la complessità del contesto dove tali cittadini vivono, perché è lì che bisogna attingere i modelli economici, i modelli sociali, è proprio in questi posti che potremmo trovare l'antitesi della terra di nessuno.

venerdì 4 febbraio 2011

A proposito di energia

QUANTA NE STIAMO CONSUMANDO?

Oscuri legami

Un antico legame è scritto,
sancito come un patto di sangue
sul tuo volto,
antichi saperi,
montagne gialle di fiori primaverili,
pietrosi fiumi vuoti
percorsi da piccoli piedi di piccoli corpi
che sopportano il peso di conoscenze oscure.
Ma se torni indietro verso la valle,
tra le nuvole, in alto,
scorgerai una sorgente di acqua pura
dove le stelle si specchiano nelle notti
quando la poesia diventa follia.

giovedì 3 febbraio 2011

PeaceReporter - Cina, libertà mobile

PeaceReporter - Cina, libertà mobile

PeaceReporter - Crisi, la lezione svedese

PeaceReporter - Crisi, la lezione svedese

Assenza

Le mie mani
fredde
accarezzano l'aria vuota
disperato cerco il tuo volto,
perché?
Perché in quella muta solitudine
non posso nemmeno sentire
il tuo respiro
perché?
Perché la mia vita ha l'odore
della morte,
se il lento fluire del mio sangue
mi ricorda che vivo.
Sento le mie mani fredde che accarezzano l'aria vuota
a cercarti, sei vicino
ma non ci sei.
Non vedo il tuo volto, non sento il tuo respiro
sei vicino a riempire la mia vita di assenza
e mai i demoni che mi posseggono
colmeranno il vuoto della tua lontananza.

martedì 1 febbraio 2011

Sono Gea

Bussi a una porta chiusa,
per non avere risposta.
Gridi in uno spazio aperto,
felice di una solitaria eco
che non arriva.
Sei al buio,
di un colore nero
che non avevi mai conosciuto.
Ti vedi vagare solitario nel vuoto assoluto
e crollare improvvisamente
tutte le tue certezze,
ma, una voce delicata come l'aria
che muove il leggero vento
che annuncia la primavera,
si materializza nella tua mente:
"Sono Gea, Gea quella di giù"
e ritrovi improvvisamente tutto:
senti tutte le voci che ti abitano
riempire gli spazi prima solitari
tutti i colori che hai vissuto, anche quelli
che i tuoi occhi negavano.
Una voce ti è bastata per ritrovare
il tuo posto nell'universo.

Sopravvivenza

Il cervello umano, nel suo "lungo" percorso evolutivo, ha attraversato varie fasi di crescita, ma mai, secondo le teorie evoluzionistiche moderne, è andato oltre le necessità dettate dalle regole della sopravvivenza. La sua struttura è organizzata in modo, non molto dissimile, per la verità, da quella dei nostri antenati più antichi, che percepisca, valuti e quindi decida di agire, in stretta correlazione con le necessità primarie che sono sicuramente cambiate nel corso dei millenni, ma che rimangono necessità nello stretto rapporto specie-evoluzione. In qualunque modo queste necessità si manifestino, sono esclusivamente dettate da regole impresse nei nostri codici che determinano le azioni umane finalizzate a un riposizionamento della specie. C'è chi indica anche la cultura della semplificazione in generale, e dei "dogmi" economici in particolare , una delle più incisive limitazioni che la nostra specie persegue, e subisce, nella più completa inconsapevolezza dell'irreversibilità di talune scelte.