martedì 10 agosto 2010

La musica non ha effetti collaterali

Ho avuto il privilegio di sentire nuovamente Engjellushe,apprezzatissima violinista, insieme al Quartetto Freude, ed io, ottuso fruitore di musica che il mio cuore apprezza incurante delle mie naturali inclinazioni, ho provato il punto più alto della mia felicità quando, mi pare come due anni fa, ha pronunciato quelle magiche parole:"la musica non ha effetti collaterali".
Per questo voglio ripagare la sua grazia con le mie sgraziate parole (quasi in riduzione poetica), sicuro che vorrà considerarle come un fiore a fine concerto.


Mi affligge antico dolore
spine d'acciaio penetrano il mio essere
invoco sangue
si perda
tutto
nel mare della mia vita
che di paura non debba più nutrirmi
ma sorgente matrigna e oscura trattiene il fiume
che muoia il cuore malato
ogni giorno per un tempo infinito.
Minuscoli caratteri di lingua che scienziato genera
profetici di perdizioni e tetri presagi
leggo
perché possa risorgere
e della medicina consigliata mi curi
percorri la strada fino alla fine
gridano le sirene della guarigione
della morte.
Silenzio
padre di note invocate
spazi vuoti
colmi delle voci di tutte le anime
diffonde dall'armonica culla dolce e profondo suono
eteree armonie di angeli con il violino
annullano la mia angoscia
a sussurrarmi che di musica mi curi
che di effetti conosce
solamente la felicità.


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