venerdì 25 giugno 2010

Magicamente la vita (Una fiaba per mia figlia) II parte

Quando una voce che proveniva chissà da quale luogo:
”Potrai diventare chi vorrai, se così è scritto”,
Agnese rimase con la mano sulla maniglia della finestra che, quasi animata, rifiutava di chiudersi,
“Chi è?" "Chi sei?”
Gridò, quasi, la sua domanda, senza la minima paura, all’aria densa che ascoltava e, senza aspettare risposta, tentò di chiudere nuovamente la finestra prima che la pioggia trovasse la strada della sua stanza.
“Non cercare risposte fuori da te stessa, quello che cerchi lo troverai dentro il tuo cuore”.
Non si accontentava facilmente di risposte evasive, preferiva conoscere, conoscere i dettagli, preferiva le puntualizzazioni, le fonti, quando era il caso, figuriamoci quella risposta da giornalino di Fate, scritta nel capitolo: "Futuro, che fare?”.
Fate o non Fate, tentò con rinnovata energia di chiudere la finestra che, questa volta, con docilità tornò al suo posto, ponendo fine a quell’assurda situazione.
Non rimase, però, indifferente a quanto era successo, si fermò, per un attimo, con quella sua aria riflessiva, gli occhiali leggermente scivolati sul naso, la mano destra su un fianco. La fase d'immobilità fu brevissima, anche se piena d’implicazioni conosciute da lei sola; comincio a recitare, con parole appena sussurrate, il suo abituale mantra, tanto caro alle bambole che, riunite in disordinato consesso, la ascoltavano mute e consapevoli dell'importanza di quanto lei comunicava, e, per finire, come aveva sempre fatto, anche prima di nascere,nel grembo materno, si cimentò in quella strana danza che eseguiva quando era eccitata per una novità, per qualcosa che avrebbe fatto o, solamente, perché era felice.

continua....


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La magia del semplice

Chiedere alla gente di votare: è naturale che la maggioranza abbia sempre ragione. La verità dev'essere provata dalla maggioranza: è il metodo che gli esperti adottano per guidare il mondo intero- la verità dev'essere dimostrata dalla maggioranza.
In realtà, è vero l'esatto opposto: la maggioranza crede sempre alle menzogne, perchè la maggioranza è costituita da sciocchi.

Osho,"La magia del semplice"- pag. 140- edizioni tascabili Bompiani



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mercoledì 16 giugno 2010

Magicamente, la vita (Una fiaba per mia figlia)

Quando il lampo illuminò il campo di erba secca, tutto intorno divenne improvvisamente un'unica scena di bellezza quasi magica.
Gli alberi che guardavano la terra si rialzarono per toccare il cielo, le case grigie, si colorarono di tutti i colori, e l'erba secca assunse le sembianze della più bella tavolozza colorata dai fiori di tutto il mondo.
Tutto si muoveva al ritmo delle onde del mare avanti, indietro,
ora a sinistra, e poi a destra,
onde e rotazione.
Come se solamente in quel momento avessero appreso i più nascosti segreti della natura, le cose presero a muoversi armonicamente, ognuna in ogni direzione possibile, alcune scoprendo quelle mai percorse.
In quel momento Agnese aprì la finestra, anziché spaventarsi per il rumore e per la luce accecante delle saette che popolavano il cielo nero, mise la testa fuori, controllata dai gerani sul davanzale, e quasi a volere cogliere l'essenza di quella potenza incalcolabile, guardò verso la luce e, non si meraviglio quando, con occhi curiosi, vide la metamorfosi del luogo che conosceva come l'unico possibile, come il solo che avrebbe conosciuto.

Rimase sotto la pioggia battente ad ammirare quell'incredibile miracolo, "Tutto può cambiare!", pensava, “Anch’io cambierò, un giorno, chi diventerò?”
Con questo pensiero in testa, si ritrasse per accostare la finestra, quando …

(continua)

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lunedì 14 giugno 2010

Vito Mancuso, per fortuna c'è

"Materia e spirito non sono altro che configurazioni diverse dell'unico essere, l'energia, per cui tra loro vi è una perfetta continuità ontologica."

(Vito Mancuso, L'anima e il suo destino, pagina 87- cap."Origine dell'anima"-Raffaello Cortina, 2010)

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giovedì 3 giugno 2010

Tra i miei amici su FB, Antonella Camerlingo è la sacerdotessa che officia l'eternità di Emily Dickinson, debbo ringraziare Pasquale che ci ha messo in contatto.

Portatemi il tramonto in una coppa -
Calcolate le caraffe del mattino
E ditemi quant'è la Rugiada -
Ditemi fin dove si spinge il mattino -
Ditemi a che ora va a dormire il tessitore
Che filò le vastità d'azzurro!
Scrivetemi quante note ci sono
Nell'estasi del nuovo Pettirosso
Fra gli attoniti rami -
Quanti viaggi fa la Tartaruga -
Quante coppe consuma l'Ape,
La Dissoluta di Rugiade!

Ancora, chi posò i piloni dell'Arcobaleno,
Ancora, chi guida le docili sfere
Con vimini di flessibile azzurro?
Di chi le dita che tendono le stalattiti -
Chi conta le perline della notte
Per vedere che nessuna manchi?

Chi costruì questa piccola Candida Casa
E chiuse così bene le finestre
Da impedire al mio spirito di vedere?
Chi mi farà uscire in qualche giorno di gala
Con strumenti per volare via,
Superando ogni Pomposità?

Emily Dickinson
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mercoledì 2 giugno 2010

Io amo Denis

"Lo zero indiano significava il vuoto o l'assenza, ma anche lo spazio, il firmamento, la volta celeste, l'atmosfera e l'etere, e poi ancora il niente, la quantità trascurabile, l'elemento insignificante." (Georges Ifrah citato in: L'impero dei numeri di Denis Guedj- editore Universale Electa/Gallimard)


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Organi

Apro gli occhi in una notte buia
ascolto i rumori del mondo
non posso vedere
ma percepire le mute relazioni di esistenza
le più intime onde propagarsi
a sperare
ispirati giochi di bellezza
che di astratte combinazioni
disegnino visibili richiami alla vita.


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L’inquietudine dell’uno

Parlando di Alda Merini con un'amica mi sono ispirato:

Non conservo il progetto del mio dolore
tutta la sua struttura
tutta la sua complessità
i minuziosi particolari
la documentazione
i disegni, i diagrammi, le immagini impresse per sempre
i numeri, le cifre, i moltiplicatori
le essenze,
il sangue
l’ acqua il fuoco,
non esiste più niente.
Rimane un’unica traccia dentro di me
il lento
inesorabile
richiamo della morte.


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Verso l'origine del mondo

"Dimenticate le torture mentali che le radici negative
vi fanno subire, e ammettetele semplicemente
come soluzioni di un'equazione"
Gerolamo Cardano

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