giovedì 29 marzo 2012

Con un dito


"Non confondere l'efficienza coi disturbi di fegato", vale una citazione dal film Mary Poppins per buttarla sul popolare, o se preferite, non "confondiamo il cazzo per equinozio", per scomodare un poeta come Gabriel Garcia Marquez, così mi sembra d'effimero parlare se parlo di conoscenza, quella vera, ci piacciono le certezze, anch’esse effimere, ogni cosa, ogni fatto deve essere conoscibile, in alternativa, lo abbandoniamo, non abbiamo tempo per adottare l'ignoto, anche quando si mostra sotto forme familiari, o a noi molto vicine, l'amore non è escluso da questo contesto. Certezze blande e inclinazione all'onnipotenza, è un po’ il segno di quello che siamo, della mancanza di vere passioni, la politica non è esclusa da questo contesto, minimizzare gli obiettivi dei nostri pensieri, costringerli in piccole, comode gabbie di pregiudizi, per vivere d'effimero la vita, nell'amore nella politica e, non sono escluse dal contesto, le parole del già citato Marquez, che nel suo " Cent'anni di solitudine" parla, tra le mille e mille cose, della "giovinezza" e del fatto che per sapere, conoscere, non è necessario abbandonare i sogni, basta additarli in rigoroso silenzio. A te Gabriel, e grazie: "Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito."



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