lunedì 2 aprile 2012

L'ultimo ciclo

Quando volse lo sguardo a oriente, le acque già si ritiravano e la terra aveva smesso di tremare. Un sole pallido spuntava all'orizzonte, finalmente la lunga notte durata seimila anni, stava per tramontare, l'angelo rinfoderò la spada e si rivolse al cielo: "ho combattuto tutto questo tempo per la verità,
ho sconfitto la cecità con cui guardavo il mondo,
ho bevuto l'acqua amara degli inferi,
ho soffocato la mia vanità e scoperto il bene assoluto
Ora ti porgo l'essenza, perché l'umanità non sprofondi mai più nelle tenebre, e nessun uomo debba più nascere dal dolore della propria madre, e così dicendo, alzò le tavole di prezioso metallo, dove stava scritto:

Perseguirai:
La venerazione del bene
l'attrazione per la bellezza
il desiderio di giustizia
e l'assolutezza dell'amore

Spiegò le ali e si allontanò verso sud, per proseguire il viaggio fino alle terre dell'illuminazione, dove tutto era iniziato.

NOTA A MARGINE: Sembra un po’ strano, anche a me che ho scritto queste parole, ma tutto inizia con la parola "passione". Mio nonno si chiamava "Passione", Teodosio Passione, come un segno del destino, e lui un vecchio contadino, cristiano evangelista, era un po’ l'opposto di questo suo strano nipote, ma come spesso accade, il dio caos decide senza schemi decifrabili e l'ottusa obbedienza religiosa e civile ha fomentato la mia "Passione" di ben altri contenuti e prospettive, e per la concomitanza della "settimana dei Misteri", come la chiamano dalle nostri parti, mi sono rifugiato nelle mie incertezze che hanno il corpo dell'"L'ultimo ciclo".

 Per questo post, devo ringraziare Paul Auster, uno dei maggiori interpreti mondiali del cosiddetto "catastrofismo illuminato", per il suo gusto per i paesaggi; René Guénon, per gli insegnamenti sui cicli cosmici che ho interpretato e tradotto in la "lunga notte durata seimila anni"; e per pareggiare tanto laicismo e spiritualismo, ringrazio, e non è la prima volta, un cattolico cui ho rubato in maniera invereconda, direbbe il nonno, quello che è scritto nelle tavole cosmogoniche (quelle di “prezioso metallo”): "La venerazione del bene, l'attrazione per la bellezza, il desiderio di giustizia e l'assolutezza dell'amore, tratte dal suo ultimo libro "Io e Dio", Vito Mancuso. Voglio finire con lo stesso Paul Auster, in una sua poesia di cui cito: "...niente che queste parole possano darti, ma le sento parlare attraverso di me, come se solo questo fosse ciò che desidero....”.



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