sabato 17 settembre 2011

Venerdì, ore 14:13........

.....apro la porta di casa e, mia figlia, un pacco in mano, mi dice: ”Un regalo per te”, un regalo? Ma il compleanno è andato, ”è per te”, ripete, e lì giù i mille motivi perché ho meritato quel regalo.
Da tempo, per gioco, quando mi chiedono cosa mi piacerebbe ricevere per il mio compleanno, rispondo: ”Una barca a vela”, la sintesi perfetta del mio essere terreno, vento e viaggio. Mai che mi sia stato opposto un diniego forte e deciso, assecondare lo sciocco.
Ho aperto il pacchetto, non poteva certamente contenere il mio sogno, una confezione di polistirolo.
Una finestrella lasciava intravedere una superficie lucente, concava come una palla di vetro, e intorno il bianco petrolifero dell’involucro. Attratto dal mare come la tartaruga neonata, cominciavo a sentire odore di salsedine e le mie mani diventavano incapaci del più semplice gesto, la confezione era quasi inviolabile, ma, oramai avevo attraversato la battigia, ed eccolo in tutta la sua incredibile lucentezza, il regalo: un carillon!
Una palla di vetro su una base di ottone con disegni in rilievo che richiamano l’attività di chi va per mare, all’interno un veliero, posato su un mare che sembra vero, la mia barca a vela dentro un sogno di cristallo, neve compresa, non manca nemmeno il richiamo alla meta, sullo sfondo dell’agognata barca, un planisfero delle americhe. Giri la sfera, avvii il meccanismo e, sotto una nevicata argentea, comincia, su se stessa a navigare quell’incredibile oggetto del desiderio, accompagnato dalla musica carillonesca che ti riporta all’inizio del viaggio, quando ero bambino. Grazie per il regalo, grazie per avermi assecondato, scioccamente!

Nessun commento:

Posta un commento