venerdì 23 settembre 2011

Saltare, sempre!

A chi non è mai capitato di fare una dichiarazione d'amore, a una Lei o a un Lui, interi discorsi o solamente una parola, di cimentarsi anche contro la personale propensione a considerarla come un momento inutile ma inevitabile, imbarazzante, profondo, eccitante, deprimente che precede la più disperata angoscia nel caso di un "no" o, la pura follia quando la bocca, l'altra, pronuncia l'avverbio della felicità: "SI". Io vi chiedo se poi, dopo la dichiarazione d'amore intendo, vi siete pentiti del momento, delle parole, di come eravate vestiti, di tutto insomma, o invece, non vi siete pentiti di niente.
Perché che lo vogliate o no, molte volte resta l'unico, isolato momento magico che potreste vivere, ma come tutti i salti nel buio, bisogna saltare, anche quando hai la consapevolezza, o la visione che vai incontro a un abisso senza fine, abitato solamente da esseri striscianti.
(Dedicato a un'amica che ha saltato, e ancora viaggia!)

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