giovedì 9 febbraio 2012

Idrogeno, ma basta?


Quando ho scritto i primi due capitoli de "La sorte degli uomini", ero da poco entrato in sintonia con quanto leggevo del pensiero di René Guénon, perduto com'ero tra doppie elice, viaggi senza eliche e eliche dalle geometrie uniformemente sfalsate, evoluzione e religione, che la ricerca è diventata veramente ardua. Si può conciliare l'assoluta certezza che le leggi dei numeri regolino la vita (e la morte) delle galassie, e noi stessi, che pochi elementi compongano il respiro dell'universo, con l'irrazionale passione che mi lega all'essenza delle cose che, non credo, almeno questa sembra essere l'evidenza, abbia alcuna relazione con numeri, idrogeno, carbonio etc. La struttura più intima degli esseri, il loro, il nostro "Principio" è numero o "poesia"? E' carbonio o musica? Da quando si ricerca la legge unificatrice dei principi fisici (di cui ho scritto), la Legge per eccellenza, mi è sorto il dubbio (anche grazie a Guénon) che la legge "originaria" possa avere in se formule chimico- matematiche e formule metafisiche (non trovo un termine più appropriato), insieme H/1: poesia = C/6: musica. O roba del genere. Non cerco risposte, almeno non nell'immediato.

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