venerdì 10 febbraio 2012

Come ti senti amico,


Cosa succede dietro il maestoso cancello
di ferro, arrugginito?
Chi sono tutti questi uomini smarriti, e sorridenti?
Mi faccio queste domande mentre percorro
gli stessi passi degli altri perduti,
ma io non sorrido,
non sorrido.
Ora davanti al giudice cieco che mi guarda
balbetto le mie certezze
invoco le leggi della natura
cito tutti i primi che conosco
canto, stonato, la mia canzone preferita:
"Come ti senti amico, amico fragile...."
parlo del vento
che adoro il mare
la neve appena caduta
parlo della mia più grande fortuna, mia figlia
e le persone che amo
della bellezza
dell'amicizia
la primavera, i viaggi e le letture, quello in cui credo
della mia ricerca, della mia incostanza
della mia smisurata voglia di amare.
Ma tu non parli mai di cose, non mi dici ciò che possiedi,
mi interrompe l'incorruttibile giudice,
perché sei cieco, risposi
non mi serve vedere, per darti un valore
tu non hai un valore, hai solo parole,
tu non sei, non hai niente, che c'entrano i miei occhi.
In quel momento, non vista, Margherita con il collo rigato di sangue mi rapì,
e volai verso l'essenza,
mentre, il giudice continuava senza sosta a giudicarmi.

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