mercoledì 25 gennaio 2012

Oscurità

Salgo con fatica
l'insidiosa montagna della luce
larga e accogliente la base
strettissimo e inarrivabile il punto estremo
là in alto,
che quasi non lo vedo
scivolo sulle pareti scoscese, frequentemente,
ma mi arrampico
sempre più appesantito di nuove cose
e il peso che porto, sempre più gravoso
mi agevola l'ascesa.
Come invidio i tanti
che stanno appagati a guardare verso l’alto
vivere della luce lontana
distorta e leggera,
e dei lamenti di dannati che anelano la conoscenza,
mentre le loro orecchie intendono sirene.
L'ultima volta, dopo l'ennesima caduta
riguardai ciò che portavo con me,
ricordavo come era iniziato
avevo con me solo la speranza di un viaggio impossibile,
ora non riesco nemmeno a contare tutto
una misera polverosa particella di sapere,
e non riesco a contare.
Continuerò fino alla fine, a salire
appesantirò all'inverosimile il mio sapere
con la consapevolezza che non raggiungerò mai
il punto più alto
e mi dannerò
perché possano udire
in un melodico canto
le note dissonanti della mia perdizione

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