lunedì 9 gennaio 2012

Il diavolo dal corno d’oro

Nel lontano deserto delle terre di confine, in un luogo sconosciuto, si trovava un’anomalia, come se la sabbia ostile abitasse un’altra regione, anziché quel luogo infuocato: una oasi di essenze dense e verdi cupo, che coprivano l’ostilità del sole. In quel posto incredibile, esisteva uno strano mercato, mille banchi di legno di balsa, colorati di bianco, ricolmi di indescrivibili e multiformi oggetti, profumi dai cento odori, stoffe che non trovavi in nessun posto al mondo, animali estinti vivi, animali morti, impagliati che vivi, non li avevi mai incontrati, pipe d’alabastro, piatti di ghiaccio, strane sfere che recavano curiose incisioni, e mappe di luoghi sconosciuti, niente di simile esisteva, almeno sulla terra. Il mercato del diavolo.

I venditori erano tutti demoni, giganteschi, o quanto il palmo di una mano, ricoperti di ispidi e lunghi peli scuri, o bianchi e levigati come i ghiacci eterni, cornuti, con gambe umane, piedi di animali, o animali dal volto di bambina dai capelli tagliati al buio dell’inferno più profondo, tutti insieme in quella bolgia, in un’oasi di pace, in un deserto infernale. Tra tutti ne spiccava uno, bellissimo, dalle fattezze umane, le lunghe gambe di cavallo, e un unico corno, laterale, che splendeva di mille stelle, un corno d’oro. Al suo banco si fermavano, per prima, tutti coloro che venivano al mercato del diavolo, da qualunque direzione provenissero, il primo era lui, il diavolo dal corno d’oro. Attratto dal bagliore accecante, anche un angelo si fermò.

Prendi questo, ha il colore dei tuoi occhi>, disse, con un sorriso accattivante, indicando un caftano blu cobalto, di preziosa seta della lontana regione dei 13 fiumi, a oriente, con ricami rosso e oro.

< Mi piace> disse l’angelo < ma la cosa che veramente mi interessa di questa meraviglia, è il piccolo inserto, a destra, in basso>



<2 quadrati, 4 lati per ciascuno, 4_4, Quattro Quattro: una magia! Da 4_4 puoi ottenere tutti i numeri decimali, da zero a nove>

< da 44, puoi ottenere anche, il numero magico dell’amore?> lo interruppe il diavolo, mentre il viandante alato cominciava a elaborare le formule necessarie,



Il volto del demone dal corno d’oro si trasformò, repentinamente, come se fosse morto e rinato, negando la vita precedente: < Io ho amato, e perduto, per questo ora sono come mi vedi, la luce del mio corno è l’unica testimonianza dello splendore della fusione della mia unicità negata> prese il caftano, e con le lunghe mani di donna, porse all’angelo il prezioso manufatto < E’ tuo, te lo regalo, perché mi hai ricordato quando ho avuto dalla grazia dell’1>

L’angelo prese quel prezioso dono, in silenzio voltò le spalle, e proseguì verso l’altrove. Dopo un po’ si voltò a guardare l’oasi del diavolo, ma la luce più brillante che avesse mai visto, che potevi notare oltre la curvatura della terra, era scomparsa.

Solamente molto tempo, dopo seppe che lo splendore era rientrato nel cuore del demone, che ora vagava nella terra dell’1, vestito di una tonaca candida, con 2 quadrati finemente ricamati, all’altezza del cuore.

Mi corre l’obbligo di ringraziare la “Befana”, che ha portato in dono a mia figlia, un meraviglioso libro “L’uomo che sapeva contare”, Salani Editore- 2011, che contiene il racconto “Andando al mercato” (pag. 32) e la magia dei Quattro Quattro; ringrazio gli amici di twitter “Gravità Zero”, per averne consigliato la lettura.

Meglio concludere le feste con la magia, che con un rimpianto.

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