sabato 26 novembre 2011

La Sorte degli uomini- Il dialogo

Una lunga interminabile fila di uomini, non si conosce l’inizio, quanti siano. Ognuno di loro porta, nella mano sinistra, un piccolo oggetto, mille e mille piccoli oggetti, doni per il Signore del Tempo, metà uomo e metà cane, che custodisce il destino di ciascuno di loro. Solo l’ultimo della sterminata coda, una bambina vecchia, ha le mani vuote. Quando il cane dalle fattezze umane, si accorge di quell’essere, ai suoi occhi ripugnante, tuona – perché ti presenti al tuo padrone senza niente.
La bambina che custodisce il segreto mai svelato di sua madre, per niente impaurita- perché dovrebbe interessarmi la mia sorte, se la conosco già, morirò giovane come mia madre, avrò dei figli che mai potrò amare, perché moriranno prima che i miei occhi si asciughino, avrò fame, avrò sete, non mi accorgerò dell’uomo che dice di amarmi, perché vedrò la sua ombra allontanarsi da me, sempre più lontano, per non morire. Perché dovrei sapere, se già so, tu potrai solamente dire quello che sapeva mia madre, che io conosco e che sapranno i miei figli, il nostro destino è la morte senza conoscenza, e tu, questo non lo potrai cambiare. Perché dovrei portarti in dono ciò che non possiedo, come non lo possedevano tutti i dannati che mi hanno preceduta. L’uomo cane, quasi insensibile alle terribili parole della bambina, arcigno ribattè- e allora perché tutto questo viaggio, per giungere alla montagna della fine.
Lei, quasi con un sorriso benevolo consapevole della cecità del potente Signore- perché è venuta l’ora di svelare il segreto che custodiamo dalla notte dei tempi, il segreto di tutti gli uomini vissuti e di quelli che nasceranno: tu esisti perché esistiamo noi, i morti che vivono e, quando noi non saremo più, voi scomparirete, e tutte le cose che avete custodito saranno polvere, e nella polvere è celata la vostra stessa sorte, quando l’ultimo respiro dell’ultima donna cesserà, tu sarai l’origine di un altro ciclo cosmico di uomini morti che vivono, e viaggerai per tutta la tua vita per giungere alla sacra montagna della fine, per perpetuare la dannazione di coloro che non hanno conoscenza, che viaggino, o che abbiamo sembianze di cane.
In quel preciso momento, esalò un ultimo respiro che echeggiò con la potenza dirompente della profezia- che tutto si compia con me, l’ultima.

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