martedì 26 aprile 2011

Una ninna per sempre

Quando Agnese, mia figlia, era piccolissima, e le cantavo la ninnananna, insieme, lei con le sue parole, che avevano il sapore delle immagini più che la riconoscibilità dei vocaboli, e io con l'ottusità del "credente" , insieme, dicevo, formavamo la scaletta delle ninne che la doveva accompagnare fino al sonno. "L'amore che strappa i capelli", così la chiamava lei, era una di quelle canzoni che non mancava mai in quell'elenco, e quando la tenevo teneramente tra le braccia, e cantavo la "Canzone dell'amore perduto" di Fabrizio De Andrè , in maniera indegna debbo aggiungere, sapevo, che non l'avrei mai perduta. Anche ora che è cresciuta, ogni tanto mi piace cullarla, da seduto naturalmente.

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