lunedì 28 maggio 2012

La Morte deve essere


La Morte deve essere, diceva un vecchio canto indiano, se no, dove metteremmo tutti i bambini che nasceranno.
Dove metteremmo i nostri sogni, se non morissero i vecchi pregiudizi.
Non ci sarebbe posto per le idee se vivessero, per sempre, le idee vecchie che affollano le nostre menti stanche.
La morte, più ne sei vicino maggiormente apprezzi il valore della vita, quella vissuta veramente.
Le farfalle, come potrebbero vivere di una bellezza eterna se vivessero in eterno,
e l’amore, che è eterno per i poeti, e vive di vita breve e stentata.
Se non morissimo, a volte non avremmo l’occasione per riscattarci, e da vivi, aspettiamo sempre il tempo che verrà, ma il grande regolatore, la saggezza che ti manca, non te la regala. Solo poche cose non hanno bisogno della morte, la meraviglia e la connettività, tra le altre.
Per questo non disdegno scrivere di Morte.

P.S.:
Connettività, non è una conclusione poetica ma, “La morte deve essere” nasce da questa “magia”, connessione tra musica con poesia, e per questo, devo ringraziare Angela, che è sempre “connessa” senza correre il rischio, come direbbe Steven Johnson, che la società del multitasking rovini la sua, la nostra creatività. Grazie Angela







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