giovedì 12 aprile 2012

La Ricerca- La sorte degli uomini, parte III


Il fuoco delle profondità del tempo
intonava melodie di morte
suoni impetuosi fuggivano
da coni di pietra orlati di zolfo
nella terra di Caos che tutto originò
la dea incurante del nulla anteriore
plasmava la vita
di rossa argilla, e le mani di luce
crearono Humus
suo figlio
il figlio dell'inquietudine
e al cielo lo rivolse
per gridare
Mai più si dischiudano le tenebre
finché la ricerca non sarà terminata.

Nota a margine.
Devo ringraziare per questo post le tenebre che mi consentono la ricerca, così ho trovato la favola della dea Cura (una semi dea, per la verità) in "Essere e tempo" di Martin Heidegger che attribuisce al poeta latino di origine spagnola Gaio Giulio Igino, ma non era una ricerca "mirata", perché leggevo "Io e Dio" di Vito Mancuso che cita Cura e Heidegger, in un paragrafo memorabile; ma non l'avrei mai scritta così com'è, se non avessi ascoltato, come sempre faccio, la giusta colonna sonora, e per questo devo un grazie speciale alla mia amica musicista Grazia, e al Requiem in D minore, K 626 di W.A. Mozart diretto da Herbert von Karajan. L'ho ascoltato per un tempo infinito, almeno così mi è parso.

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